Foggia, i tre giovani accusati di aver drogato e violentato una 13enne in un box: «Mi hanno stordita con una canna»

Secondo l’accusa i tre l’avrebbero costretta a subire rapporti. La polizia li ha portati in carcere

La polizia di Foggia ha arrestato tre persone accusate di violenza sessuale e cessione di sostanze stupefacenti aggravate. L’indagine parte da un episodio accaduto in un box nella periferia di Cerignola in provincia di Foggia. Lì un maggiorenne, dopo aver conosciuto una ragazzina di 13 anni sui social network, l’ha invitata e le ha dato della droga. Poi la ragazza, secondo l’accusa, avrebbe subito una violenza di gruppo. Secondo la ricostruzione della polizia, infatti, «dopo aver offerto alla ragazzina sostanza stupefacente, i tre giovani l’avrebbero obbligata, con violenza e minaccia, a subire rapporti sessuali. Approfittando della sua condizione di inferiorità psichica e fisica determinata dall’età, dalla compresenza di tre uomini, dalla posizione isolata del box in cui sono avvenuti i fatti e dallo stato di alterazione dovuto all’uso di droga che le era stata offerta». La polizia di Foggia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dei tre accusati.


I nomi degli indagati

La ragazzina di 13 anni di Cerignola ha rilasciato dichiarazioni durante l’indagine: «Mi passano la canna quindi fanno fumare me, veramente dopo un po’ mi inizio a sentire stordita, comunque il fumo raggiunge il cervello, e mi inizio a sentire stordita. Mi gira un po’ la testa e mi siedo sul divano». I tre indagati sono Domenico Tricarico e di Domenico Longo, di 20 anni, e di Pasquale Pepe, di 21. La violenza si sarebbe consumata la sera del 23 ottobre. La ragazzina è stata portata all’interno del box da uno dei tre arrestati, secondo l’accusa, da Tricarico, conosciuto su Instagram. Dal racconto della vittima emerge che la stessa è stata costretta a subire violenze sessuali di gruppo e minacciata che, in caso di reazione, sarebbe stata ammanettata. Nell’indagine c’è un quarto indagato a piede libero per false informazioni al pm.


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