Alec Baldwin sarà processato per la sparatoria sul set di Rush: l’attore accusato di omicidio colposo

Con l’attore è accusato anche il responsabile delle armi sul set, che avrebbe materialmente caricato un vero proiettile nella pistola che ha ucciso la direttrice della fotografia

L’attore Alec Baldwin sarà processato con l’accusa di omicidio colposo per la sparatoria sul set del film Rust, in cui è morta la direttrice della direttrice della fotografia Halyna Hutchins. Insieme all’attore dovrà rispondere delle accuse anche il responsabile delle armi sul set, Hannah Gutierrez Reed, che aveva materialmente caricato l’arma. L’annuncio è arrivato dal procuratore di Santa Fe, nel New Mexico, Mary Carmack-Altwies, a distanza di un anno e mezzo dal tragico incidente dell’ottobre 2021. Baldwin aveva in mano un revolver Colt 45 che li era stato detto fosse stato caricato solo con proiettili finti. Le indagini avevano fatto emergere però che l’arma era stata caricata con un vero proiettile che ha colpito e trapassato il corpo della direttrice della fotografia, per poi rimbalzare e ferire alla spalla anche il regista Joel Souza.


La difesa dell’attore

Baldwin fino ha sempre sostenuto di non essere il responsabile dell’incidente, scaricando le responsabilità su altre tre persone della troupe e un fornitore di armi che sarebbero stati colpevoli di una catena di errori che hanno portato alla sparatoria. L’attore ha più volte sostenuto di non aver premuto il grilletto, spiegando che il colpo fosse partito accidentalmente. L’analisi dell’Fbi su un filmato però ha stabilito che l’arma non aveva difetti e funzionava regolarmente. Lo sceriffo della contea di Santa Fe aveva concentrato le indagini dell’ultimo anno soprattutto sul responsabile delle armi sul set. Si tratta di un ragazzo di 24 anni che svolgeva quel lavoro dopo un’altra sola esperienza simile. Oltre alle armi, Gutierrez Reed si doveva occupare anche di altri oggetti di scena.


L’accordo con il vedovo per finire il film

Lo scorso 5 ottobre, Baldwin e i produttori avevano annunciato un accordo legale con il vedovo di Halyna Hutchins, nella speranza di evitare che le indagini portassero a un processo. Quell’accordo prevedeva anche che i produttori, tra cui lo stesso Baldwin, potessero ripartire le riprese, con l’obiettivo di concludere il film e presentarlo a vari concorsi cinematografici.

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