Cospito, l’appello del Garante per i detenuti: «Va trasferito subito dove può essere curato». Anticipata al 7 marzo l’udienza in Cassazione

Il suo medico di fiducia, la dottoressa Angelica Milia, aveva parlato di possibili «conseguenze gravissime» anche dopo un banale taglio, considerando le condizioni di salute precarie dell’anarchico al 41 bis

È stata anticipata di un mese l’udienza in Cassazione che dovrà decidere sul caso di Alfredo Cospito. I Supremi giudici affronteranno il prossimo 7 marzo il ricorso presentato dall’avvocato Flavio Rossi Albertini contro la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Roma, che avare respinto un reclamo contro il carcere duro per quattro anni deciso per l’anarchico. In prima battuta, l’udienza era stata fissata per il 20 aprile. Dallo scorso ottobre, l’anarchico 56enne è in sciopero della fame e le sue condizioni di salute sono via via peggiorate. Lo scorso 25 gennaio Cospito è stato anche vittima di un incidente in carcere, dopo essere scivolato nella doccia: «Ha perso molto sangue, è debole – ha raccontato il suo medico di fiducia, la dottoressa Angelica Milia – Ha difficoltà ad avere una normale termoregolazione corporea». Già prima della caduta, le condizioni di Cospito erano considerate allarmanti da parte del suo medico e del suo legale: «Ha le piastrine molto basse – aveva spiegato Milia – anche un piccolo taglio può provocare una forte emorragia, che, viste le sue condizioni generali di salute e il fatto che non si stia alimentando da cento giorni, può avere conseguenze gravissime».


L’appello del Garante

Per scongiurare il peggio per Cospito è intervenuto oggi anche il Garante nazionale per le persone private della libertà, Mauro Palma, che ha chiesto quanto prima il trasferimento del detenuto in una struttura più idonea. «È urgente un trasferimento di Alfredo Cospito in una struttura in grado di garantire un immediato intervento sanitario», ha detto Palma, che negli scorsi mesi ha fatto visita in carcere all’anarchico. «In questi mesi, il Garante nazionale ha seguito con attenzione la vicenda di Cospito, anche effettuando due visite», si legge in una nota ufficiale diffusa. «Lo ha fatto in maniera continua e costante, evitando tuttavia di prendere posizioni pubbliche, se non per informare sulle condizioni di salute di Cospito e sulle proprie preoccupazioni per una situazione in progressivo deterioramento. Oggi, anche a seguito di notizie circa un aggravamento del suo stato di salute, il Garante nazionale decide di rompere il silenzio per chiedere, questa volta pubblicamente, che Alfredo
Cospito sia trasferito con urgenza in una struttura in grado di garantire un immediato intervento di carattere sanitario in caso di situazioni di acuzie, rischio, peraltro, elevato dato il forte stress a cui è sottoposto da mesi il suo organismo». Secondo Palma, il carcere di Sassari infatti «non è dotato
di un centro clinico interno e nel territorio limitrofo non vi sono strutture sanitarie in grado di assicurare eventuali interventi urgenti con la dovuta sicurezza». Il Garante ricorda infine come «la tutela della salute di chi è nella disponibilità dello Stato, in quanto privato della libertà personale, è responsabilità dell’Amministrazione che lo ha in carico». Il trasferimento di Alfredo Cospito, in quest’ottica, per Palma «non è più procrastinabile».


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