L’abitacolo di Open, Giorgio Mulè: «Non credo che Meloni sapesse prima dell’assoluzione di Berlusconi. È stata coraggiosa» – Il video

Nella prima parte dell’intervista al vicepresidente della Camera, Mulè commenta con il direttore la sentenza Ruby Ter

Il vicepresidente della Camera, il forzista Giorgio Mulè, ha provato «grande amarezza» quando ha saputo la notizia dell’assoluzione di Silvio Berlusconi nel Ruby Ter perché il fatto non sussiste. Lo ha spiegato nella prima puntata de L’Abitacolo di Open (interviste a bordo di un’auto elettrica). «Non posso essere felice, come non può esserlo chiunque abbia seguito questa vicenda dalla sponda del giornalismo o da quella della politica», chiarisce Mulè, «perché si sono vissuti anni di calvario vero per Berlusconi e per la sua famiglia». Giorgia Meloni sapeva prima di questa assoluzione, tanto da avere revocato la costituzione di parte civile del governo nel processo Ruby Ter solo qualche ora prima della sentenza? «Lo escludo categoricamente», sorride Mulè, «conoscendo la serietà dei magistrati, specie quelli del tribunale di Milano. E per questo Meloni ha fatto un atto coraggioso. Tardivo, perché si poteva fare prima. Ma coraggioso…». È stato il tentativo di Meloni di tenere a freno Berlusconi dopo le uscite domenicali sull’Ucraina? «Ma no», sostiene Mulè, «è stato un atto importante arrivato prima della sentenza di primo grado. Va a lode e gloria della presidente del Consiglio». A proposito dell’Ucraina, non le ha fatto impressione sentire Vauro che bacerebbe in bocca Berlusconi dopo avere sentito le sue dichiarazioni anti Zelensky? «Ma oggi ho letto subito dopo una dichiarazione di Antonio Ingroia, uno che era un Torquemada vero nei confronti del Cavaliere, che si è felicitato della assoluzione del coraggioso Berlusconi in politica estera. Fa il paio con il bacio di Vauro. Bisogna vedere se si tratta di baci di Giuda o meno».


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