Ruby ter, la rabbia di Marina Berlusconi dopo l’assoluzione del padre: «Ora basta lotta politica nei tribunali»

La presidente di Finivest ha parlato di «persecuzione» e di un prezzo pagato da suo padre «troppo alto per l’accanimento di pochi magistrati»

È una «vittoria che ha avuto un prezzo troppo alto» secondo Marina Berlusconi la sentenza d’assoluzione per suo padre Silvio nel processo Ruby ter a Milano. È la presidente di Fininvest a parlare per prima dalla famiglia dell’ex premier e a parlare chiaro e tondo di una «persecuzione» che «non si può cancellare così, con un colpo di spugna». Non solo per suo padre, ma «per per tutte le persone che lo amano e lo stimano, per i milioni di italiani che negli anni lo hanno votato». Marina Berlusconi ricorda come ci siano voluti nove anni «perché mio padre venisse assolto, e assolto “perché il fatto non sussiste”, da una accusa tanto infondata quanto infamante e del tutto priva di senso e di logica». La decisione dei giudici di Milano poi è «la quarta assoluzione nei quattro processi celebrati per i vari filoni di quel mostro giuridico chiamato “caso Ruby“, che si trascina da dodici anni. Certo, la soddisfazione è grandissima – ricorda Marina Berlusconi – e il fatto che la giustizia riconosca finalmente la verità è importante, ma è una vittoria che ha avuto un prezzo troppo alto»


L’attacco ai magistrati

Tutta la vicenda giudiziaria che ruotava attorno al caso Ruby secondo Marina Berlusconi è «nata sul nulla e sul nulla portata avanti con furioso accanimento ideologico da una piccola ma potente parte della magistratura, ha segnato e condizionato la storia e la politica del nostro Paese, la sua stessa immagine all’estero. Mi auguro che questa ennesima dimostrazione dei guasti provocati dalla faziosità e dall’odio coltivato contro l’avversario favorisca il processo di cambiamento, che i tribunali possano finalmente essere davvero per tutti aule di giustizia e non di lotta politica, che i cittadini possano guardare alle toghe con la fiducia che gran parte di esse meritano. Solo in questo modo, credo, questa vicenda potrà forse risultare un po’ meno drammaticamente assurda».


Il commento di Barbara Berlusconi

A Marina Berlusconi segue anche il commento di Barbara, che all’Ansa si sfoga: «Mio padre è l’uomo più perseguitato del mondo, con 86 processi e più di 4000 udienze. È un processo surreale, che nemmeno doveva cominciare. Uno strascico del primo processo Ruby, nel quale mio padre era già stato assolto con formula piena». E ancora: «Il tribunale oggi afferma che il fatto addirittura non sussiste. Da figlia provo una doppia amarezza: oltre al danno di immagine, non tutti comprendono come i processi colpiscano l’animo, ma soprattutto la salute della persona indagata».

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