Gli stop agli artisti russi in Italia irritano il Cremlino, Mosca convoca l’ambasciatore Starace

Dall’inizio dell’invasione russa sono diversi gli eventi culturali annullati a causa delle posizioni filo-putiniane degli artisti

L’ambasciatore italiano a Mosca, Giorgio Starace, è stato convocato dal ministero degli Esteri russo in seguito alla «cancellazione di eventi culturali da parte di artisti russi in Italia». Il dicastero di Sergej Lavrov, fa sapere la Tass, avrebbe «espresso stupore» per il recente annullamento delle tournée di artisti di nazionalità russa nel Paese. In un comunicato, il ministero aggiunge inoltre di aver «informato» l’ambasciatore delle «valutazioni» di Mosca riguardanti «le attuali forniture di armi ed equipaggiamento militare al regime di Kiev, incluse armi offensive, l’addestramento di personale militare ucraino e, in generale, la linea dell’Occidente per provocare un’escalation del conflitto». Dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina sono diversi gli eventi culturali posticipati, nonché annullati in Italia a causa della connivenza degli artisti russi con Vladimir Putin e la sua «operazione speciale». L’ultimo in ordine di tempo è accaduto a Genova, dove La Giovine Orchestra Genovese ha deciso di annullare il concerto del pianista Denis Matsuev, previsto per il 29 maggio prossimo. Un passo indietro arrivato dopo la petizione lanciata su change.org e firmata oltre 1000 persone. La motivazione? Nel 2014 Matsuev ha firmato una lettera a sostegno dell’invasione russa in Crimea e dell’aggressione, avvenuta in seguito, di Putin all’Ucraina. La decisione di sospendere le date del pianista è stata presa anche dai sindaci di Bergamo e Brescia, rispettivamente Giorgio Gori ed Emilio Delbono secondo i quali «il sostegno che Matsuev ha espresso nei confronti della politica di Putin: dall’invasione della Crimea alla modifica della Costituzione in vista dell’instaurazione di un regime autocratico, senza una minima presa di distanze dalla scelta di invadere il territorio ucraino, definiscano un profilo non più solo artistico, ma pienamente “politico” del pianista russo». Stessa sorte per la pianista ucraina ma su posizioni pro-Putin, Valentina Lisitsa: il teatro La Fenice di Venezia ha infatti annullato il suo concerto in programma il 4 e 5 aprile dopo l’ondata di proteste sui social in cui si chiedeva la cancellazione dell’esibizione.


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