Los Angeles, altra stangata per Harvey Weinstein: l’ex produttore condannato a 16 anni

L’ex produttore sta già scontando una pena di 23 anni per una condanna a New York

16 anni di prigione: a tanto ammonta la condanna di un tribunale di Los Angeles nei confronti di Harvey Weinstein, al termine del secondo processo nei suoi confronti per molestie e stupri. Prima di entrare in aula, un suo portavoce l’aveva definito «ansioso, deluso ma ottimista sulle sue chance di ricorso». Lui stesso aveva implorato la clemenza della corte, prima che si pronunciasse: «Sono innocente. Non condannatemi a una vita in prigione. Non ho mai stuprato o aggredito sessualmente Jane Doe 1 (l’ex modella e attrice russa la cui testimonianza ha determinato la sentenza, ndr). Non l’ho mai conosciuta e lei non mi conosce. Sono in gioco soldi». Ma non sembra riuscito a convincere i giudici. Con la sentenza di oggi, infatti, è arrivata la certezza che il 70enne ex re di Hollywood rimarrà in carcere per il resto della sua vita. L’udienza per la definizione della pena arriva a distanza di circa due mesi dal verdetto della giuria che aveva riconosciuto Weinstein colpevole di aver stuprato, nel febbraio 2013, proprio Jane Doe 1, venuta a Los Angeles da Roma per un festival cinematografico. «Siete le nostre eroine contro un mostro», aveva mandato a dire l’attrice premio Oscar Mira Sorvino alle donne che avevano testimoniato contro di lui. Il destino dell’ex tycoon rimane comunque incerto sia a New York che in California. La Corte Suprema dello Stato di New York ha infatti accettato di ascoltare un appello rispetto alla prima condanna, mentre i magistrati della California devono ancora pronunciarsi sulla possibilità di portare di nuovo Weinstein in giudizio per i capi di accusa su cui la giuria non è riuscita a mettersi d’accordo. Il caso Weinstein, scoppiato nel 2017, ha scoperchiato la cultura di molestie sessuali endemica nelle stanze del potere, dando i natali al movimento #MeToo.


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