Harvey Weinstein resterà in carcere. L’ex produttore cinematografico ha perso in Corte d’appello e gli è stata confermata la condanna per stupro all’unanimità a New York. I cinque giudici della giuria hanno emanato un verdetto storico sul caso Weinstein, che ha portato alla luce i numerosi casi di violenze e molestie sessuali da parte di figure potenti e influenti del mondo dello spettacolo. L’ex produttore, attualmente in carcere in California, aveva chiesto che la sentenza del 2020 e la conseguente pena detentiva di 23 anni venissero annullate. Weinstein, nonostante il tumulto di accuse che gli piombarono addosso, a seguito della storica sentenza – divenuta il simbolo delle rivendicazioni del movimento per i diritti delle donne riunite nel #MeToo – si scagliò contro il giudice perché, a suo avviso, avrebbe consentito alle donne di testimoniare su accuse che non erano parte del procedimento penale. «Siamo delusi ma non sorpresi», ha commentato un portavoce dell’ex produttore, Juda Engelmayer. Weinstein è tutt’ora in attesa di un altro processo per l’accusa di aver molestato altre cinque donne a Los Angeles e Beverly Hills dal 2004 al 2013.
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