L’uovo di Pasqua di Fedez e la storia della beneficenza per la fondazione di Carlo De Benedetti

Il Fatto Quotidiano racconta come è andata davvero la storia della partnership tra l’artista e l’azienda Walcor

Il Fatto Quotidiano oggi racconta una storia curiosa che riguarda le uova di Pasqua di Fedez e Carlo De Benedetti. Nell’articolo a firma di Selvaggia Lucarelli si racconta che il cantante ha sponsorizzato per la festività le uova prodotte dall’azienda cremonese Walcor. Si tratta, spiega la stessa azienda, di una «una linea di Uova di cioccolato finissimo, con incarto e sorpresa personalizzati. L’involucro esterno avrà uno sfondo nero con una fantasia pop molto colorata, rimandando direttamente al mondo dell’artista». Nel suo ritratto che pubblicizza l’evento è possibile notare una t-shirt con la scritta “Sosteniamo Tog”. Si tratta della Fondazione Tog, ovvero «un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale (Onlus), nata alla fine del 2011». Che si occupa «della riabilitazione dei bambini affetti da patologie neurologiche complesse, in particolare Paralisi Cerebrali Infantile e Sindromi Genetiche con Ritardo mentale».


La fondazione Tog e le uova di cioccolato di Walcor

Qui sta tutto il punto della vicenda. Perché Walcor, scrive il Fatto, non donerà direttamente a Tog. Il responsabile marketing dell’azienda spiega che la cifra da devolvere in beneficenza non è proporzionale alle vendite ma già stabilita. Ma siccome è un «dato sensibile», allora la cifra non si può comunicare. Ma soprattutto l’accordo ha questi termini: Fedez ha ceduto dietro compenso a Walcor la licenza per l’utilizzo del suo nome e della sua immagine sulle uova. Lui, o meglio la Fondazione Fedez E.T.S., donerà una cifra alla fondazione di De Benedetti. La ricostruzione completa di come sono andate le cose secondo l’azienda cremonese è questa: «loro hanno pagato Fedez per la licenza (quindi per Fedez è un’operazione commerciale, da cui guadagna). Fedez però ha imposto da contratto che loro donino anche una cifra alla fondazione benefica di Fedez. Cifra che la sua fondazione poi donerà (in che percentuale?) a Tog di De Benedetti. Insomma, ricchi che donano a ricchi».


Il precedente Balocco

C’è un precedente. A Natale 2022 era stata la moglie di Fedez Chiara Ferragni a lanciare in partnership con Balocco i suoi pandori. Con annunci sulla sua pagina Instagram come questo: «Questo Natale io e Balocco abbiamo pensato a un progetto benefico a favore di un ospedale, sosteniamo insieme un progetto di ricerca!». Ma anche all’epoca c’era un però. Anche in questo caso la vendita dei pandori non incideva sulla cifra finale della donazione. Ferragni aveva ricevuto un compenso come testimonial da Balocco. E l’azienda aveva già stabilito che avrebbe donato una cifra necessaria ad acquistare un macchinario per un ospedale. Qual è la cosa curiosa? Che l’intera storia diventò pubblica con un articolo pubblicato su Domani dalla stessa autrice del pezzo del Fatto. Non è un segreto che il giornale diretto da Stefano Feltri sia edito proprio da Carlo De Benedetti.

L’ingegnere e Fedez

Ovvero l’«ingegnere», già editore de la Repubblica e l’Espresso. Lucarelli all’inizio di febbraio ha lasciato Domani per tornare al Fatto Quotidiano, di cui è attualmente opinionista. La notizia la raccontò all’epoca il capo del politico di Repubblica Stefano Cappellini con un post su Twitter. «Piccole notizie dal mondo dei giornali, Selvaggia Lucarelli lascia il Domani e torna nella cornice, a lei più affine, del Fatto quotidiano. Prima missione: le pagelle del Festival di Sanremo. Chissà che voto comparirà sulla paletta alzata per Zelensky», scrisse Cappellini meno di un mese fa. A stretto giro di posta arrivò la replica di Lucarelli: «Sarà che anche tu sei in una cornice molto affine al tuo giornalismo, ovvero dare notizie imprecise, ma sei male informato. Inizio con un altro tema. Per il resto mi hai dato un’idea, inizio già con le palette!».

Domani, Il Fatto, De Benedetti e i Ferragnez

Insieme, un’immagine di Lucarelli con la paletta che si utilizza per votare a “Ballando con le stelle”. E la scritta «coglionazzo». L’ultima replica fu di Cappellini: «Che nervosismo, ho dato la notizia a borse aperte? Qualunque sia la materia del tuo esordio sarà senz’altro in linea con l’eleganza, la coerenza e l’onestà intellettuale che accompagnano sempre il tuo lavoro, qui sotto ben testimoniate». Tra Domani, Il Fatto, De Benedetti e i Ferragnez evidentemente non scorre buon sangue.

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