Zelensky, la Russia e il piano di pace della Cina: «Voglio incontrare Xi-Jinping»

Un segnale di «buona volontà», lo ha definito il leader di Kiev augurandosi che Pechino non fornisca armi a Mosca

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato di voler incontrare il suo omologo cinese Xi-Jinping per discutere con lui la proposta di pace di 12 punti avanzata dalla Cina per tentare di porre fine al conflitto in Ucraina. Secondo il leader di Kiev, che ha parlato ieri in conferenza stampa in occasione dell’anniversario dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, il piano di Pechino rappresenta un segnale di «buona volontà» del gigante asiatico di cercare la pace, ma «dovranno seguire i fatti». «Credo che il fatto che la Cina abbia iniziato a parlare di Ucraina non sia una brutta cosa. Nel piano c’è il rispetto dell’integrità territoriale, anche se non è citata esplicitamente l’Ucraina, e questo coincide con i nostri interessi. Così come le questioni della sicurezza e del rispetto del diritto internazionale. Dobbiamo lavorarci insieme alla Cina», ha dichiarato.


I droni cinesi alla Russia?

«Voglio credere che la Cina non fornirà armi alla Russia», ha aggiunto Zelensky, citando indiscrezioni dell’intelligence statunitense secondo le quali Pechino – che non ha mai fermamente condannato l’invasione – sarebbe pronta a fornire armamenti a Mosca in vista della potenziale controffensiva ucraina della prossima estate. Nello specifico, si tratterebbe di un centinaio di droni kamikaze. Al momento, Pechino non ha risposto alla chiamata di Zelensky, mentre Mosca ha già reso noto di «condividere la visione della Cina». Ad ogni modo, Zelensky, che si è detto sicuro che l’Ucraina vincerà la guerra, è stato chiaro: «Sicuramente ci saranno negoziati e speriamo che ci possa essere un vertice di pace a cui partecipino quanti più partner possibili».


Il piano di pace della Cina

La proposta cinese per la pace è arrivata in seguito all’incontro tra il diplomatico cinese Wang Yi e il presidente russo Vladimir Putin. Nonostante la tiepida risposta di Zelensky, alcuni alleati si sono dichiarati contrari. Tra tutti, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha dichiarato che il piano «non è molto credibile», alla luce della mancata condanna dell’invasione da parte della Cina. In maniera simile, il presidente degli Usa Joe Biden si è chiesto come possa «essere un buon piano se Putin lo elogia». Il documento non parla di un’invasione, ma di una crisi, e addossa parte della colpa all’Occidente, che avrebbe esasperato il conflitto inviando armi a Kiev. Tra i 12 punti ci sono l’invito a non minacciare l’uso di armi atomiche la fine delle ostilità, la ripresa dei colloqui di pace e l’eliminazione delle sanzioni. Al primo punto c’è il rispetto di sovranità, indipendenza e integrità territoriale di tutti i paesi secondo le leggi internazionali riconosciute. Al secondo l’abbandono della «mentalità da Guerra Fredda» a favore di una via diplomatica che garantisca anche l’esportazione dei cereali.

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