Enzo Iacchetti ricorda l’attentato a Costanzo: «Era cambiato ma non ne parlava mai, non voleva essere trattato da eroe»

«Dentro di lui non c’era più la solita serenità ma non lo dava a vedere: a se stesso ha sempre pensato poco», ha raccontato il comico durante lo speciale di Verissimo

Enzo Iacchetti parla del suo amico Maurizio Costanzo, di quelle caramelle che era solito portargli ogni volta che lo chiamava per incontrarsi nello studio dei Parioli, del grande affetto che lo legherà per sempre al grande giornalista scomparso lo scorso 24 febbraio. «Lo ringraziavo per tutto quello che riusciva a darmi nei nostri dialoghi, gli dicevo “Tu mi dai tanto” e lui mi rispondeva “Tu mi ridai troppo”», racconta il comico e attore durante lo speciale di Verissimo su Canale 5, «una persona che ti risponde così vuol dire che ti ama tanto». Il ricordo torna anche a uno dei momenti più difficili della vita di Costanzo: «Parlammo anche dell’attentato di mafia, in quel periodo c’era molta tensione, ricordo i comici che andavano lì. Ma lui era un po’ cambiato, giustamente, perché sei vivo per miracolo. Noi eravamo allibiti, quando mi chiamava e diceva “vieni”, sapevo che dentro di lui non c’era quella serenità solita. Per un periodo è stato così ma non ne abbiamo mai parlato e non credo ne parlasse, perché non voleva mai essere mai trattato come un eroe, ma credo neanche adesso, faceva talmente tante cose utili agli altri, non credo che abbia pensato mai molto a se stesso».


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