Maurizio Costanzo a 20 anni con Totò: l’intervista degli esordi che fece nascere l’amicizia

Si incontrarono per la prima volta nel 1959 ai Parioli, a casa dell’attore. «Ero entrato nelle sue simpatie, mi invitava spesso», racconterà anni dopo il giornalista

Per quel giovane cronista romano Totò provò da subito grande simpatia. Si incontrarono per la prima volta ai Parioli, a casa dell’attore, nell’agosto del 1959. L’intervista di Maurizio Costanzo al Principe della risata fu pubblicata il 13 agosto su Tv Sorrisi e Canzoni. La foto che li ritrae assieme fu scattata da Giuseppe Palmas: il fotoreporter immortalò uno dei ricordi più cari che rimarranno a Costanzo e di cui più volte racconterà le emozioni. Ai tempi dell’incontro il giornalista romano, scomparso oggi, 24 febbraio, aveva poco più di 21 anni. Con la passione per la scrittura, era reduce da una esperienza giornalistica da volontario nella redazione sportiva di Paese Sera e inviato dal dal vicecaposervizio Antonio Ghirelli a seguire il giro in Belgio di ciclismo. Poi l’incontro con Totò per Tv Sorrisi e Canzoni. L’attore ha raccontato al giovanissimo cronista della sua operazione agli occhi e di musica, scherzando su un festival della canzone da fare in salotto. «La canzone in altri tempi serviva per fare le serenate, per conquistare il cuore delle ragazze. Adesso le serenate si fanno solo per innamorate sorde», diceva l’attore a Costanzo riferendosi alla musica che si andava imponendo in quegli anni dopo il grande successo di «Nel blu dipinto di blu» al Festival di Sanremo. Poi il racconto degli inizi, della vita a Napoli, in quel rione Sanità ancora cuore pulsante della città partenopea. La penna di Maurizio Costanzo riportò con abilità e poesia l’incontro con il maestro del cinema, raccontando anche di una rivelazione che Totò gli fece. Essendo solito spiare dalla finestra quello che gli abitanti facevano all’interno delle proprie case, il Principe da ragazzo veniva soprannominato ‘O spione. Molti anni dopo Costanzo tornerà a parlare di quell’intervista: «Quell’articolo nacque anche dal fatto che, da un po’ di tempo, ero entrato nelle sue simpatie, dopo che gli avevo fatto una intervista per un settimanale femminile, quindi mi invitava spesso a casa sua, ai Parioli».


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