Iran, altre 35 studentesse avvelenate a scuola: i ricoveri per il gas tossico in classe – Il video

Sono almeno 650 i casi denunciati dallo scorso novembre. Solo pochi giorni fa, il governo iraniano aveva ammesso che diverse bambine erano state colpite per spingere le autorità a chiudere gli istituti femminili

Non si fermano gli avvelenamenti di studentesse in Iran. Almeno altre 35 studentesse sono state portate in ospedale dopo aver inalato un gas tossico a scuola. Le ragazze si aggiungono alle oltre 200 che sono entrate in cura da inizio dicembre per lo stesso motivo. Secondo la Bbc, sarebbero ormai 650 le studentesse coinvolte da novembre. In nessuno dei casi sono morte, ma molte di loro sono state colpite da problemi respiratori, neusea, episodi di confusione e astenia. L’ultimo avvelenamento riguarda la scuola superiore Khayyam di Pardis, non lontana da Teheran, e l’evento evidenzia come questo genere di episodi sia ormai diventato sistematico, dopo che nelle scorse settimane, casi analoghi si erano verificati, oltre che nella capitale, anche nelle città di Qom, Ardebil, Boroujerd e Sari. Tutte le scuole in cui si sono verificate le intossicazioni sono state chiuse. Nei video girati a Pardis si vedono le ambulanze raggiungere la scuola nel trambusto generale e le proteste dei genitori, non intenzionati a mandare le proprie figlie a scuola, visti i rischi.


I sospetti di vendetta per le proteste

Già ieri, ai sospetti di molti analisti si sono aggiunti quelli dalla viceministra alla Salute: «È evidente che qualcuno vuole che tutte le scuole, soprattutto quelle femminili, vengano chiuse». Già la scorsa settimana, il procuratore generale aveva annunciato l’apertura di un’indagine. Nel frattempo, nel Paese si fa sempre più insistente la teoria secondo la quale gli avvelenamenti sarebbero una vendetta da parte del regime iraniano nei confronti delle donne per il ruolo che queste ultime hanno avuto nelle proteste iniziate con la morte di Mahsa Amini. Altri sostengono che l’Iran stia prendendo ispirazione dall’Afghanistan, e progressivamente togliendo alle ragazze la possibilità di andare a scuola.


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