Gianni Morandi torna in tour: «”C’era un ragazzo” fu premiata a Mosca per la pace. Oggi? Viene cantata contro l’invasione russa»

Il cantante di “Fatti mandare dalla mamma” lancia il nuovo album “Evviva!” e i prossimi concerti nei Palasport: ««Sono contento che ci siano due donne a guidare i due partiti più importanti del Paese»

«Sono veramente felice per Elly Schlein. Non è nata così, ha un bel curriculum ed è partita da lontano. Sono contento che ci siano due donne a guidare i due partiti più importanti del Paese». Riflessivo, ma anche ironico: così Gianni Morandi si presenta ai giornalisti a quasi un mese dalla fine di Sanremo 2023 e alla vigilia dell’uscita di EVVIVA!, il suo nuovo album che da domani 3 marzo sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali. Sono molti i temi toccati dallo storico cantante: dalla politica al rapporto con la musica. Ma anche la relazione con i nipoti più giovani e l’amicizia con Amadeus. Con quest’ultimo – racconta Morandi – «mi sono trovato davvero bene, è un persona tranquilla e serena. Basta pensare a come aveva reagito alla performance di Blanco…». Ma l’ipotesi di tornare al Festival al fianco di Amadeus, Morandi la esclude. «Magari potrei pensare ad andarci in gara, ma – scherza – qualcuno dirà “che du maroni”». Ci tiene poi a mettere in evidenzia come Sanremo sia cambiato negli ultimi anni e diventato fondamentale per i cantanti emergenti. «Non c’è più la puzza sotto il naso per il festival. Se hai una cosa forte e la porti a Sanremo vale 100, mentre fuori al massimo 4», commenta. E rivela che il vincitore di quest’anno, Marco Mengoni, lo ritiene «uno dei più grandi cantanti» contemporanei: «Ha una grande voce, ma anche un grande cuore e io glielo dicevo anche prima di Sanremo».


Il tour: «Anche se ho 78 anni, non mi fermo»

Com’è noto, Morandi è in perfetta forma, «ma per esserlo – spiega – devo continuare a correre, perché se smetti non riparti più e quando arrivano il divano e la copertina sulle ginocchia è finita». E lo dice a poco più di una settimana dall’inizio del suo nuovo tour Go Gianni Go!. Inizia il 10 marzo nei principali palazzi dello sport italiani. La prima data è a Rimini, per poi proseguire a Milano, Firenze, Roma, Bologna, Torino, Ancona, Bari ed Eboli. «A 78 anni non pensavo che avrei fatto ancora i Palasport, che sarei andato in giro e la gente avesse voglia di vedermi e comprare ancora biglietto per venirmi ad ascoltare», confessa il cantante sottolineando l’emozione che ancora prova nell’esibirsi davanti al pubblico. «La parte più bella della vita di noi cantanti è stare in mezzo alla gente, cantare e far emozionare. C’è chi ama l’aspetto creativo e tecnico della nostra professione, ma io non sono un grande autore: sono soprattutto un interprete», spiega Morandi. Tra le tracce del suo nuovo album, c’è anche Fatti rimandare dalla mamma a prendere il latte, con il featuring di Sangiovanni. Un brano che quest’anno celebra 60 anni. «Ricantarla mi fa tenerezza – ammette il cantante – e quando l’ho fatta non sapevo che mi avrebbe accompagnato per tutti questi decenni. Fa impressione vedere i bambini cantarla ancora oggi. E so già che quando andrò in paradiso mi metteranno in sottofondo questa canzone».


Il pensiero alla guerra e il rapporto con i nipoti

Tra le canzoni storiche che non mancheranno mai c’è anche: C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones. «Questa canzone ha una storia strana, l’ho cantata e mi hanno premiato in Russia perché cantavo a favore della pace e ora questo pezzo è contro di loro», commenta il cantante pensando alla guerra in corso in Ucraina. «Sarà emozionante cantarla dal vivo, lo si fa quasi sempre in coro, e a Milano saranno in 10mila a farlo con me». Infine, Morandi racconta del rapporto che ha con i suoi nipoti giovanissimi: «I tre figli di Marco hanno tra i 15 e i 13 anni e mi fanno sempre scoprire cantanti nuovi, come Canesecco». Mentre rivela che con il figlio Pietro, in arte Tredici Pietro, ha un rapporto a intermittenza. «Ci parliamo pochissimo, ma a volte mi chiama improvvisamente per sapere come sto. Ha un percorso tutto suo, vuole staccarsi il più possibile dall’essere il figlio di Gianni Morandi. E io non saprei neanche cosa dirgli. È difficile consigliare gli altri su che strada fare».

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