La prima grana per Schlein è in casa Pd: Cottarelli si schiera con Valditara per aumentare gli stipendi agli insegnanti del Nord. Il M5s attacca i Dem

Il partito di Conte chiede dei chiarimenti al Nazareno che, però, respinge al mittente le accuse: «La nostra posizione è sempre stata chiara. Piuttosto, i 5 stelle facciano battaglia comune contro le destre al governo»

Subito dopo la vittoria di Elly Schlein alle primarie, l’economista Carlo Cottarelli, eletto al Senato con il Pd, aveva espresso i suoi dubbi sulla nuova segreteria: «E ora che faccio? Mi adeguo? CottarElly?». Un tweet dal tono ironico, certo, che però preludeva a una divergenza che il senatore manifesta nell’intervista di oggi, 6 marzo, a Libero: «Avremo il Pd più a sinistra degli ultimi anni, perfino più di quello di Zingaretti». E ancora: «Il programma di Schlein vede una lotta alle disuguaglianze. Mi preoccupa: preferirei la lotta alle ingiustizie, perché se insegui l’uguaglianza senza condizionamenti finisci per appiattire tutto». Cottarelli, che non ha la tessera Dem benché sia stato eletto con la loro lista, mette in guardia dal cambiamento aprioristico, «che non è un valore di per sé», e rimarca il fatto che i gruppi parlamentari «guardano più al Terzo polo che al M5s». Tra i vari passaggi dell’intervista di Piero Senaldi, però, è quello sul ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che rischia di creare il primo vero problema per la neo-segretaria. Cottarelli, criticando l’attitudine dei parlamentari a contestare qualsiasi cosa provenga da un colore politico opposto al proprio, afferma di condividere «la proposta del leghista Valditara di aumentare gli stipendi dei professoro al Nord, dove la vita costa di più, per fronteggiare il fenomeno delle cattedre vuote».


Spiega: «L’idea di dare un’indennità aggiuntiva a chi insegna in certe zone per coprire il maggior costo della vita non significa reintrodurre le gabbie salariali. La proposta non toglie niente a nessuno, viene incontro alle difficoltà di chi si sposta dal Sud per coprire i buchi d’organico delle scuole settentrionali, dovuti appunto al maggior costo della vita. Bisogna stare attenti alla demagogia e all’idealismo». Ieri, intervistata da Fabio Fazio su Rai 3, Schlein aveva giusto ribadito che i docenti italiani, a prescindere dalla loro sede di lavoro, dovrebbero avere un adeguamento retribuitivo: «Dovremmo pagare meglio gli insegnanti, ma tutte e tutti gli insegnanti perché siamo il Paese che li paga meno in Europa». Ad ogni modo, le dichiarazioni di Cottarelli diventano subito materiale per attaccare il Pd. Attacco che proviene dal partito forse più vicino alla linea politica di Schlein, il M5s: «Il senatore Dem Cottarelli sceglie le colonne di Libero per affermare che è d’accordo con Valditara sul pagare di più i docenti del Nord rispetto a quelli del Sud. Una posizione che contestiamo radicalmente, perché emblema di un sistema scolastico fondato sulle disuguaglianze del tutto antitetico alla missione inclusiva e democratica della scuola pubblica».


La nota è firmata dai capigruppo del Movimento in commissione Istruzione alla Camera e al Senato, Anna Laura Orrico e Luca Pirondini. I quali esortano il Nazareno a prendere le distanze dal proprio senatore: «Dicano dal Pd se sono d’accordo con Cottarelli o se non sia il caso invece di prendere le distanze dalle sue parole». La critica viene subito rispedita ai mittenti dalla (dimissionaria) capogruppo al Senato del Pd, Simona Malpezzi: «Spiace che i 5 stelle chiedano al Pd chiarimenti su questioni su cui il Pd è sempre stato chiaro. La proposta avanzata dal ministro Valditara sugli stipendi differenziati per gli insegnanti per noi era ed è inaccettabile. Personalmente ho grande rispetto del senatore Cottarelli che è personalità indipendente iscritta al nostro gruppo. Ma quella che esprime, e che ha sempre espresso nel corso degli anni e che quindi non è una novità, non è la posizione del Pd che è nota ed è stata ribadita più volte: la proposta di Valditara, per noi, è sbagliata. Piuttosto inviterei i colleghi 5 stelle alla battaglia comune contro le destre al governo, partendo proprio dal tema dell’istruzione».

Il comunicato di Malpezzi fa il paio con quello di Irene Manzi, presidente del gruppo Pd in commissione Istruzione a Montecitorio: «La posizione del Pd sulla proposta Valditara per introdurre stipendi differenziati tra gli insegnanti è chiara e netta. Abbiamo espresso da subito la nostra totale contrarietà che è anche agli atti parlamentari e nelle dichiarazioni. Tuttavia, siamo abituati a rispettare ogni opinione all’interno del nostro partito come quella che ha espresso il senatore indipendente, Cottarelli. Penso che in questa fase le forze di opposizione, invece di fare sterile polemica tra loro, dovrebbero concentrarsi esclusivamente contro la destra di governo che taglia risorse alla scuola e prova, con l’autonomia differenziata, a spaccare il Paese».

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