Firenze, Elly Schlein alla manifestazione antifascista: «Non cambia il nostro sostegno a Kiev. Bene qui anche Conte» – Il video

La neosegretaria del Pd contesta l’autonomia differenziata di Calderoli: «Un disegno pericoloso»

«È una grande risposta a difesa della scuola e dei valori costituzionali». Così la neosegretaria del Pd Elly Schlein è intervenuta a margine della manifestazione antifascista in corso oggi, 4 marzo, a Firenze. «Non potevamo che essere qui perché a seguito di quella aggressione squadrista la migliore risposta è esattamente questa, questa straordinaria partecipazione che è il vero antidoto a quella indifferenza che non ci può essere», aggiunge facendo riferimento all’aggressione dello scorso 18 febbraio contro alcuni studenti del liceo Michelangiolo, da parte di alcuni militanti del movimento di estrema destra Azione studentesca. «Il messaggio di oggi da questa piazza è chiaro, quei metodi violenti non passeranno, quei metodi squadristi non passeranno», dice Schlein. «Troveranno – prosegue – questo cordone di solidarietà umana a difesa della scuola come presidio di cultura antifascista, come primo grande luogo di emancipazione sociale, di contrasto ad ogni forma di diseguaglianza, di contrasto alla povertà educativa».


Il sostegno a Kiev

La segretaria del Pd ha anche dichiarato che la posizione di sostegno all’Ucraina non cambia con il suo arrivo al vertice del partito: «Non è mai stato in discussione il nostro pieno supporto al popolo ucraino ad un anno dall’invasione criminale voluta da Putin, ma credo anche che la sinistra debba continuare a perseguire un mondo di pace, un futuro di pace, mobilitarsi in questa direzione chiedendo all’Unione Europea un forte impegno ed anche un forte protagonismo politico diplomatico. Le due cose non sono in contraddizione».


Il rapporto con il Movimento 5 stelle

Nel corso della manifestazione la segretaria ha parlato a lungo con il leader del Movimento cinque stelle, Giuseppe Conte: «Sono molto felice che ci sia qui una grande delegazione del Partito democratico, che ci sia qui il Movimento cinque Stelle, che ci siano qui altre forze civiche e della sinistra ecologista, credo che sia un bel segnale che su alcune battaglie fondamentali, come abbiamo sempre detto, noi dobbiamo lavorare insieme sia in Parlamento che nel Paese, per organizzare una opposizione. Noi ci saremo», ha commentato poi Schlein. I temi dell’agenda comune, ha aggiunto, sono «la difesa della scuola pubblica, la difesa della sanità pubblica, la difesa del lavoro, il salario minimo, la difesa della Costituzione, la battaglia contro l’autonomia differenziata». Conte si è detto orgoglioso di essere in piazza: «Oggi affermiamo un principio, respingiamo le aggressioni violente, soprattutto dobbiamo difendere i principi costituzionali. Gli esponenti del governo hanno perso due volte. Prima perché non hanno condannato, in particolare FdI, partito di riferimento dei responsabili dell’aggressione. E poi hanno sbagliato perché Valditara ha trovato dei minuti per censurare la lettera ineccepibile della preside. Che sottoscrivo tutta».

L’affondo contro Calderoli

Schlein ha poi commentato «il disegno pericoloso di autonomia differenziata che Calderoli sta forzando, scavalcando le Regioni e il Parlamento». E ha spiegato: «Abbiamo sentito l’altro giorno che ha detto che ha avuto il via libera della Conferenza unificata, è una bugia perché ci sono delle Regioni che hanno votato contro l’autonomia differenziata, e i Comuni e le Province hanno mostrato delle gravi criticità, quindi il ministro sta forzando la Costituzione». Secondo la neosegretaria il governo sta aumentando le diseguaglianze territoriali che il Sud e le aree interne dell’Italia «hanno già pagato abbastanza». Anche per questo vuole essere fortemente simbolica la sua presenza in piazza che vuole dimostrare la lotta alle disuguaglianze, in tutte le forme che si manifestano. «Noi saremo in tutti i luoghi – spiega Schlein – dove occorre contrastare le diseguaglianze sociali, quelle territoriali, di genere e generazionali».

Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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