Assedio Bakhmut, Zelensky non vuole passi indietro. Le voci sullo scontro con i generali, passa la linea di Kiev

Le indiscrezioni raccolte dalla Bild parlavano di pesanti divergenze tra il comando militare e la presidenza ucraina, divisi tra chi voleva ritirare le truppe dal sanguinoso assedio della città orientale dell’Ucraine e chi, come Zelensky, insisteva per una resistenza a oltranza

È determinato ad andare fino in fondo il governo ucraino su Bakhmut, la città dell’Ucraina orientale sotto assedio da settimane. La presidenza ucraina ha infatti diffuso una nota ufficiale in cui ha reso noto che il presidente ucraino Zelensky ha discusso della situazione a Bakhmut con i massimi vertici militari ucraini, che «hanno sostenuto il proseguimento della difesa della città». Secondo quanto riportato nel comunicato sia il comandante delle Forze armate, Valerii Zaluzhnyi, sia il comandante delle Forze di terra ucraine, Oleksandr Syrskyi «si sono espressi a favore del proseguimento dell’operazione difensiva e dell’ulteriore rafforzamento delle posizioni ucraine a Bakhmut». Nella nota pubblicata da Kiev vengono dunque smentite le indiscrezioni secondo cui l’esercito di Kiev avrebbe avuto l’intenzione di ritirarsi dalla città. Nelle scorse ore, infatti, secondo quanto riportato dal quotidiano tedesco Bild il presidente Zekensky si sarebbe scontrato con il comandante Zaluzhny sul ritiro o meno delle truppe ucraine da Bakhmut. Il quotidiano, che citava informazioni attribuite a fonti vicine all’esecutivo ucraino, avevano riferito il generale Zaluzhny, nelle scorse settimane, aveva avanzato la proposta di considerare la ritirata delle truppe dalla città per ragioni tattiche.


ANSA/ANP/CARLO ORLANDI | Le forze russe hanno rafforzato le loro posizioni a Bakhmut, sotto attacco il centro della città

Indiscrezioni che però sono subito state smentite da Kiev, che ha replicato alla Bild che la decisione di lasciare le truppe ucraine a Bakhmut è ritenuta «giusta». Questo perché secondo l’intelligence di Kiev, attaccando la città del Donetsk, l’esercito russo ha subito perdite considerevoli, sia in termini di soldati sia di armi e munizioni. Gli intensi scontri sia a Bakhmut, sia nelle zone che circondano la città, starebbero però causando serie difficoltà anche sul fronte russo. Evgheni Prigozhin, a capo del gruppo Wagner, in un video diffuso sabato ha dichiarato che una ritirata dei suoi uomini porterebbe «al crollo dell’intero fronte russo»: «Se facciamo un passo indietro saremo ricordati dalla storia come coloro che hanno fatto di più per perdere la guerra. E questo è precisamente il problema con la fame di munizione. Non è la mia opinione, ma quella dei combattenti. Cosa accadrà se le autorità russe ci vogliono mettere in mezzo, accusandoci di codardia?». Intanto, nelle immagini che arrivano da Bakhmut molti edifici risultano totalmente carbonizzati o crollati, mentre la popolazione civile denuncia di vivere nei bunker e nei seminterrati, senza acqua, gas ed elettricità.


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