Alta tensione a Cutro tra governo e giornalisti, Meloni sbotta: «Non accetto l’idea che ci siamo voltati dall’altra parte»

La premier ha ricostruito ai cronisti quanto accaduto durante il naufragio del 26 febbraio respingendo fermamente chi accusa il governo di non aver fatto abbastanza

Scintille tra i giornalisti e Giorgia Meloni durante la conferenza stampa avviata al termine del Consiglio dei ministri. «La segnalazione di Frontex dell’imbarcazione che si avvicinava alle coste italiane è delle 22.36 di sabato, il naufragio c’è stato quasi all’alba di domenica: è un caso molto particolare quello di Cutro e se qualcuno dice che c’è stata volontà delle istituzioni di girarsi dall’altra parte, questo è grave», sbotta la presidente del Consiglio ai cronisti che la sollecitano sulle presunte mancanze del governo nella strage di Cutro. Così, in un lungo botta e risposta la premier ha ricostruito quanto accaduto la notte tra il 25 e il 26 febbraio scorsi, dove oltre 60 persone migranti hanno perso la vita in un naufragio. Intanto, al Cdm Meloni ha confermato la linea dura del Governo sull’immigrazione: «La politica più responsabile è quella finalizzata a rompere la tratta degli scafisti».


La ricostruzione della premier

In merito alla segnalazione di Frontex, Meloni dichiara che sarebbe «avvenuta molte ore prima del disastro, mentre il barcone era in piena navigazione». Pertanto, il disastro è successo «all’alba, a pochi metri dalla costa, mentre gli scafisti stavano attendendo il momento opportuno per lo sbarco senza farsi scoprire dalle autorità. Il resto – aggiunge la premier – sono illazioni e ragionamenti che non accetto». In queste settimane, Meloni ha ribadito più volte che le autorità italiane e il Governo avrebbero fatto tutto il possibile. «In questo momento ci sono 20 imbarcazioni che qualcuno sta soccorrendo in acque italiane, voi parlate, giustamente, di un caso in cui non siamo riusciti, ma nessuno si occupa degli altri», dice la presidente del Consiglio ai giornalisti. «Se qualcuno lo dice o lo lascia intendere, che le istituzioni si girano dall’altra parte, è molto grave non per me o per il governo ma per la nazione che rappresento e non accetto queste ricostruzioni», ha chiosato.


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