Meloni al congresso Cgil, la difesa di Calenda: «Contestazioni sono pagliacciate di contorno»

Il leader di Azione: «Coraggiosa ad andare»

«Giorgia Meloni è stata coraggiosa ad andare e Landini è stato coraggioso ad invitarla. Pugni chiusi, uscite dalla sala e Bella ciao – da chi vuole levare il sostegno agli ucraini che resistono davvero – sono solo folcloristiche pagliacciate di contorno», è il lapidario commento di Carlo Calenda a proposito dell’intervento del presidente del Consiglio al congresso nazionale della Cgil, a Rimini. Prima ancora che iniziasse a parlare, la premier è stata contestata (da una minoranza) con pugni chiusi e Bella ciao, mentre un gruppo ha scelto di lasciare il congresso finché lei era in sala. Meloni ha detto fin dall’inizio del suo intervento di non temere le contestazioni, «mi fischiano da quando avevo 16 anni, sono cavaliere al merito in materia» e ha lasciato che i toni si abbassassero per poi prendere la parola. Lo stesso Calenda, ieri, durante il confronto con Fratoianni, Schlein e Conte, è stato del resto contestato, sebbene in forme meno plateali, in particolare quando ha dichiarato che con i presenti sul palco non avrebbe potuto governare: «Ci sono differenze profonde, ma provarci è un dovere».


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