Venezia, a Liliana Cavani il Leone d’Oro alla carriera dell’80esima edizione: così ha fatto la storia del cinema

L’altro premio alla carriera sarà conferito all’attore di Hong Kong Tony Leung Chiu-wai. Dal 30 agosto al 9 settembre la Mostra al Lido

Alla regista Liliana Cavani e all’attore Tony Leung Chiu-wai sono stati assegnati i Leoni d’oro alla carriera della 80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, in programma dal 30 agosto al 9 settembre 2023. La decisione è stata presa dal Cda della Biennale, che ha fatto propria la proposta del direttore della Mostra, Alberto Barbera. Parlando di Cavani, il Direttore del Festival Barbera ha osservato: «È una delle protagoniste più emblematiche del Nuovo Cinema Italiano degli anni ’60, il cui lavoro ha attraversato oltre sessant’anni di storia dello spettacolo, Liliana Cavani è un’artista poliedrica che frequenta televisione, teatro e opera con lo stesso spirito anticonformista e il fermento intellettuale che hanno reso famosi i suoi film». Molte opere della regista, nel corso degli anni, sono state in concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Tra queste Philippe Pétain: Processo a Vichy del 1965, che vinse il Leone di San Marco nella categoria “miglior documentario”, seguito da Francesco d’Assisi (1966), Galileo (1968), I cannibali (1970), Ripley’s Game (2002) e Clarisse (2012).


Quanto all’attore hongkonghese Tony Leung Chiu-wai, il direttore Barbera ha dichiarato: «Leung è un interprete carismatico nel corso di un’eccezionale carriera transnazionale che si è evoluta parallelamente all’espansione della circolazione cinematografica globale. Non solo i ruoli di Tony Leung hanno attraversato una grande varietà di generi, ma hanno anche fatto da ponte tra televisione, cultura popolare e cinema d’arte a diverse latitudini… Riconosciuto come uno dei maggiori attori della sua generazione, pur mantenendo l’incredibile versatilità che lo ha trasformato per primo in film e pop star a Hong Kong negli anni ’80, ha raggiunto un profilo unico come star panasiatica e globale confermando la sua presenza all’interno di culture cinematografiche in continua evoluzione, decostruendo l’idea tradizionale della celebrità maschile e apportando una sensibilità irresistibile a tutti i suoi ruoli».


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