Pd, il neocapogruppo Boccia: «Alleanze? Possibili con il M5s, difficili con Renzi e Calenda»

Nessuna forzatura nelle nomine, fa sapere l’esponente Pd in risposta a Bonaccini

Ci sono convergenze con il Movimento 5 Stelle. Mentre è difficile immaginare un patto con Matteo Renzi. Francesco Boccia, neocapogruppo del Partito Democratico, parla così oggi in un’intervista a La Stampa delle scelte del Pd in vista delle elezioni. «Le alleanze si fanno prima sulle visioni comuni e poi sui programmi. Non poniamo condizioni a escludere. Certo, a giudicare dalle posizioni critiche espresse da Calenda e Renzi mi sembra complesso. In Parlamento occorrerà uno sforzo di comprensione e dialogo per mettere in difficoltà la destra. Ci proveremo. Giuseppe Conte è una persona seria e intelligente: penso non ipotizzi alcuna concorrenza ma voglia solo aggregare quante più forze possibili. Mi sembra evidente che la posizione del Pd e quella di M5s abbiano punti di convergenza». Nel colloquio con Alessandro Di Matteo il capogruppo dice che l’obiettivo del Pd è «diventare il partito di maggioranza che fa da magnete per tutte le forze politiche progressiste alternative alle destre. Non facciamo corse sugli altri». In merito al suo nuovo ruolo e al fatto che Lorenzo Guerini abbia parlato di «forzature», gli viene chiesto perché non è stato lasciato un capogruppo a Bonaccini. «Non c’è stata nessuna forzatura», sottolinea Boccia. «Semplicemente la segretaria non considera i capigruppo come merce di scambio. Ma ritiene invece che queste figure debbano assicurare continuità alla linea politica nazionale, collegata agli impegni che lei stessa assume nelle piazze, nel paese».


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