Antisemitismo e razzismo negli stadi, stretta del Viminale: più telecamere puntate sugli spalti

La decisione è stata presa in un incontro presieduto dai ministri dell’Interno e dello Sport assieme alla Comunità ebraica

Nuove misure in arrivo per contrastare il razzismo e l’antisemitismo negli ambienti calcistici. Nel corso di una riunione al Viminale sono stati approvati maggiori impianti di videosorveglianza negli stadi e un rafforzamento del codice etico nel mondo del calcio. L’incontro è stato presieduto dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e dal ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi come rappresenttanti del governo. Presenti anche i rappresentanti della Comunità ebraica con l’obiettivo di collaborare ed elaborare «ogni utile iniziativa per fornire risposte ancor più tempestive ed efficaci agli atti di antisemitismo e razzismo durante gli incontri di calcio». La decisione arriva a poche settimane dai cori antisemiti che una parte dei tifosi ha cantato durante il derby Roma-Lazio, in particolare nella curva Nord, che ospita i tifosi laziali. Tra i presenti era stato individuato anche un tifoso con una maglietta che inneggiava a Hitler, assieme al numero 88, un gioco grafico per ricordare la sigla HH, ovvero Heil Hitler. Già in quell’occasione il ministro dello Sport aveva annunciato provvedimenti, dichiarando: «Impossibile far finta di nulla. Farò la mia parte, come sento il dovere di fare. Il rispetto è dovuto non è negoziabile». Sulla stessa linea era anche la condanna del prefetto Giuseppe Pecoraro, coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo.


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