Matteo Cazzola, il turista italiano 35enne morto in una valanga in Norvegia durante la vacanza con gli amici

Nel gruppo di turisti italiani c’era anche Pietro De Bernardini, 25 anni, ricoverato in gravi condizioni in terapia intensiva

Si chiamava Matteo Cazzola, 35 anni di Vicenza, l’alpinista italiano morto dopo essere stato travolto da una valanga di ieri, 31 marzo, durante un’escursione in Norvegia, sul picco del Kavringtinden. Il giovane si trovava lì da alcuni giorni per trascorrere le sue di ferie con alcuni amici, tutti vicentini. Tre di questi non hanno partecipato all’escursione in questione, perché avevano deciso di restare in baita. Ieri sera le autorità hanno raggiunto i genitori della vittima, che vivono anche loro a Vicenza e li hanno messi al corrente della tragedia avvenuta. Sono in tutto quattro le valanghe scese ieri in territorio norvegese e otto gli escursionisti italiani che erano in trasferta. Oltre al 35enne deceduto, due sono rimasti feriti, di cui uno grave. Quest’ultimo si chiama Pietro De Bernardini, 25enne residente a Isola Vicentina (Vicenza), attualmente ricoverato in terapia intensiva nell’ospedale di Tromso. Il terzo compagno rimasto ferito è, invece, già stato dimesso dall’ospedale. Altri due componenti del gruppo sono rimasti quasi illesi. Mentre gli altri tre erano rimasti in hotel. Secondo le prime ricostruzioni, i cinque sono stati sorpresi nel momento in cui stavano togliendo le pelli di foca per iniziare la discesa. Alcuni di loro avevano gli zaini con airbag che hanno consentito di rimanere in superficie nel momento in cui sono stati travolti, mentre gli altri hanno sbattuto contro gli alberi.


La vittima Matteo Cazzola

La vittima della valanga Matteo Cazzola avrebbe compiuto 36 anni il prossimo agosto. A causare la sua morte sono state con buona probabilità le contusioni multiple provocate dall’impatto sui tronchi degli alberi. L’uomo viaggiava molto, è un appassionato di alpinismo e di montagna, come si nota dalle molteplici foto che pubblicava sui social, ritratto ad alta quota. Matteo lavorava come manager in campo energetico per la Pietro Fiorentini Spa di Arcugnano. Da ragazzo si è laureato in ingegneria all’Università di Padova. A casa lascia i due genitori e una sorella. Alcuni dei familiari, riferisce la stampa locale, sono in partenza oggi per Tromso.


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