«Mi manca l’aria»: come sta Silvio Berlusconi ricoverato al San Raffaele per un problema del sangue e una polmonite

La diagnosi: la carenza di ossigeno ha messo sotto stress il sistema cardiovascolare e quello respiratorio. Che è a rischio di infezioni. Compresa la polmonite: Che potrebbe complicare il quadro generale

«Mi manca l’aria». Silvio Berlusconi è ricoverato da ieri al San Raffaele di Milano. Una malattia del sangue e una polmonite lo hanno portato in terapia intensiva cardiochirurgica. «È veglio», dicono dai vertici di Forza Italia. Berlusconi ha compiuto 86 anni il 29 settembre scorso. Le sue condizioni sono considerate serie. È stato accompagnato d’urgenza in ospedale dopo un malore nella sua residenza di Arcore. L’area davanti al padiglione Q del San Raffaele ieri era piena di giornalisti. Il bollettino medico annunciato per la serata di ieri alla fine è saltato. A seguire l’ex Cavaliere è il dottor Alberto Zangrillo, suo medico personale da tanti anni. Berlusconi era stato ricoverato il 27 marzo scorso nello stesso ospedale. All’epoca la diagnosi era stata di aritmia cardiaca. Nel gennaio 2022 invece si era parlato di un’infezione alle vie urinarie.


Il primo problema

A parlare oggi di una malattia del sangue e di una polmonite è il Corriere della Sera. La diagnosi di polmonite va ad aggravare un quadro di patologie pregresse. Al San Raffaele l’ex presidente del Consiglio è andato insieme alla compagna Marta Fascina. L’infezione polmonare è stata confermata dalla Tac e dagli esami del sangue. Attualmente Berlusconi non è intubato e sta seguendo una terapia antibiotica. Il ricovero in terapia intensiva è stato una scelta precauzionale. Per garantire al paziente un ambiente protetto. A parlare del problema di respirazione e della mancanza di aria è invece Repubblica. È stata la fatica crescente a respirare che ha portato al ricovero. Nel 2016 a Berlusconi era stata sostituita la valvola aortica. Nel 2006 a Cleveland aveva ricevuto l’impianto di pacemaker. L’ultimo ricovero aveva evidenziato la necessità di effettuare controlli «di routine».


La «grave patologia» del sangue

Il Corriere della Sera parla di una «grave patologia» del sangue all’origine del ricovero. In questa ottica la polmonite e i problemi respiratori sarebbero una conseguenza della prima malattia. L’avvocato di fiducia Federico Cecconi durante il processo Ruby parlò di «soggetto defedato» (ovvero deperito o esaurito) riferendosi al suo assistito. La pubblica ministera Tiziana Siciliano lo definì «seriamente malato ed affetto da una patologia severa». Chi ben conosce l’ex premier parla di una situazione delicata ma non drammatica. Ieri, secondo il quotidiano, sul corpo di Berlusconi sono state effettuate una Pet e un prelievo di midollo. La Tomografia a Emissione di Positroni si caratterizza come «una metodica diagnostica di medicina nucleare che, in risposta a un preciso quesito clinico, può offrire informazioni su patologie di organi o tessuti del corpo con estrema precisione».

«Situazione grave»

Oggi si dice che il ricovero non ha risolto il primo problema. La Stampa scrive che la situazione è grave. Alla scarsa ossigenazione del sangue si aggiunge un problema di globuli bianchi. La diagnosi è che la carenza di ossigeno ha messo sotto stress il sistema cardiovascolare e quello respiratorio. Berlusconi ha affrontato Covid-19 nell’estate 2020, quando i vaccini non erano ancora arrivati. Raccontò all’epoca che si trattava della «prova più pericolosa della mia vita». Oggi non sembra che la malattia abbia un legame con la situazione. Secondo il Quotidiano Nazionale la polmonite diagnosticata ieri non era emersa durante il controllo della settimana scorsa. E anche in questo caso si escludono infezioni da Sars-CoV-2. Tutti i giornali scrivono che in ogni caso Berlusconi è cosciente e sta seguendo l’evoluzione della sua malattia in maniera assolutamente lucida.

La terapia intensiva

A differenza dello scorso 27 marzo sono molti i giornalisti e le telecamere che hanno iniziato da mezzogiorno circa a presidiare gli ingressi, sia dal lato anteriore tra il settore C e il settore D, sia da quello posteriore di via Olgettina 60. Proprio da qui il 30 marzo era uscito Berlusconi, il giorno delle dimissioni. Il presidente di Forza Italia si trova nel reparto di terapia intensiva generale e cardiotoracica diretta dal professor Zangrillo nel settore Q1. La famiglia e la compagna hanno deciso di mantenere la privacy sulla sua situazione. Zangrillo ha lasciato il padiglione ieri sera poco dopo le 22 e 40. Ha dribblato le telecamere allontanandosi a piedi. «Andate a dormire», ha detto rivolgendosi ai cronisti presenti che gli chiedevano dello stato di salute del suo paziente.

I precedenti

Nel maggio 1997 Berlusconi andò sotto i ferri per un tumore alla prostata all’ospedale San Raffaele. Un problema di salute del quale il presidente di Forza Italia ha parlato solo alcuni anni dopo con i ragazzi di una comunità di recupero in Veneto. Nel 2006 ad Anversa è stato operato per l’asportazione di un frammento al menisco. A fine novembre dello stesso anno, è stato ricoverato per un malore durante una kermesse di Forza Italia a Montecatini. Il mese successivo è volato a Cleveland, in Ohio. Dove gli è stato impiantato un pacemaker. Al San Raffaele è stato ricoverato anche il 13 dicembre 2009, dopo che a una manifestazione elettorale in piazza Duomo il presidente di Forza Italia era stato colpito sul viso da una statuetta della cattedrale scagliata da Massimo Tartaglia, poi processato per lesioni pluriaggravate e ritenuto incapace di intendere e volere.

La tendinite

Più volte in seguito, a causa dei danni dell’aggressione, Berlusconi si è dovuto sottoporre a cure e interventi, incluso uno alla mandibola nel 2011. Risale invece al 2010 un intervento all’Humanitas di Rozzano per una tendinite alla mano sinistra. Nel 2013 Berlusconi ha sofferto di uveite, una patologia dell’occhio. Nell’aprile 2014 una infiammazione al ginocchio e nel dicembre dello stesso un acuirsi dell’uveite. Nel dicembre 2015 Berlusconi è stata necessaria la sostituzione del pacemaker, eseguita sempre al San Raffaele. L’ex presidente del Consiglio si è sottoposto nel 2016 a un intervento di cataratta e poi a alla sostituzione della valvola aortica a giugno. Nel 2019 è stato operato per una occlusione intestinale.

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