La rivelazione di Vittorio Sgarbi: «Prima della malattia Berlusconi voleva fondare un nuovo partito con Calenda»

Secondo il critico d’arte e sottosegretario l’ex premier voleva fare una fondazione

Per Vittorio Sgarbi con il ricovero di Silvio Berlusconi molte cose sono cambiate. «Oggi c’è la consapevolezza diffusa che Berlusconi, non tanto perla dimensione politica quanto per quella sportiva e di imprenditore, sia diventato, nel bene e nel male, un pezzo di patrimonio nazionale. È come se ogni italiano vedesse in lui un pezzo di sé, qualcosa di cui essere orgogliosi, arrivo a dirti. Il cittadino lo ama come si ama Mastroianni o Tarantino», dice oggi a Libero. L’affetto, secondo il parlamentare e critico d’arte, è tale che «oggi c’è, da parte di tutti, quasi un senso di rimpianto. In questo momento sono tutti intorno al suo letto: gli amici, le donne, i parenti, i figli ma è il letto di tutti gli italiani. Come se morisse un parente, un padre, un nonno. Nel caso di Andreotti, per dirti, non è stato così». Ma Sgarbi nel colloquio con Francesco Specchia dice di più. Il professore rivela che Berlusconi gli ha detto che voleva occuparsi di più di sé e della sua salute. Perché consapevole che a 90 anni sarebbe stato difficile ricandidarsi. Ma non pensava di mollare del tutto la politica: «Bè, mi parlava di pensare ad una “Fondazione Forza Italia” da inserire dentro un grande nuovo Partito Repubblicano staccato da FdI e Lega. Una sorta di partito distintivo che arrivi fino a Calenda (che non può certo stare con la sinistra). Acceso da Berlusconi nel ruolo di Grande Vecchio e ispiratore. Questo mi ha detto prima del ricovero, a maggior ragione ora…».


Leggi anche: