La rivelazione di Graham Nash sul decesso di David Crosby: «È morto di Covid nel suo letto»

L’ex compagno di band della leggenda del rock statunitense: «Stava preparando uno show a Las Vegas, ma ha iniziato a sentirsi poco bene. Un giorno ha detto che andava a casa a fare un pisolino, ma non si è più svegliato»

Il cantautore e compositore statunitense Graham Nash è ancora in fase di elaborazione del lutto dopo la morte del suo amico e compagno di band David Crosby, morto lo scorso 19 gennaio all’età di 81 anni. Secondo quanto dichiarato dalla famiglia della leggenda del rock statunitense, il decesso di Crosby è avvenuto in seguito a una lunga malattia, senza però fornire particolari dettagli sul decesso. Nash, ospite di una recente puntata del podcast Kyle Meredith With, ha però dichiarato che Crosby, prima di morire, avesse contratto per la seconda volta il Covid. «(Crosby) stava facendo le prove per uno spettacolo da fare a Los Angeles con una band – ha raccontato Nash -. Dopo tre giorni di prove, si sentiva un po’ male. E aveva già avuto il Covid, ed era di nuovo risultato positivo al virus. E così è andato a casa e ha deciso che avrebbe fatto un pisolino, e non si è più svegliato. Ma è morto nel suo letto, ed è fantastico». E Nash, parlando della perdita dell’amico, ha osservato: «È stato uno shock, simile a un terremoto. Rimani paralizzato, e solo dopo capisci che sei sopravvissuto. Ma queste scosse di assestamento continuavano a salire e scendere man mano che la vita andava avanti». Quanto ai rapporti tra i due prima della morte di Crosby, malgrado la decisione di dividere le proprie strade, Nash ha dichiarato che nell’ultimo periodo c’era stato un riavvicinamento tra i due, e ne era «molto contento». Ricordando l’amico ed ex compagno di band, Nash ha concluso: «David ha avuto una bella vita e che musica incredibile ha fatto! Era un narratore fantastico, lo amavo teneramente e, guardando indietro a ciò che ci separava, si trattava solo cose sciocche, davvero. La musica è e resterà la parte più importante del nostro rapporto».


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