«Vivi come un monaco per un mese», il curioso annuncio per ricostruire l’Abbazia di Montecuccoli

Chi accetterà di trascorrere 30 giorni nella struttura religiosa dovrà svolgere una serie di compiti assieme ai monaci. E dovrà adattare la propria dieta

«Stiamo cercando te» recita l’annuncio con tono diretto e deciso dei frati dell’Abbazia di Montecuccoli della Chiesa d’Oriente, nel comune di Barberino del Mugello (Firenze). Il complesso religioso ha bisogno di una «ricostruzione» e di qualcuno che aiuti a portarla a termine, possibilmente che abbia «un sorriso radioso» e voglia di vivere come un monaco per almeno un mese, tra maggio e ottobre. Non importano sesso, età o religione, mentre l’esperienza – che non prevede alcun tipo di compenso economico – è un «vantaggio ma non un obbligo», si legge nel post sulla pagina Facebook dell’abbazia. La persona che si proporrà dovrà avere «talento organizzativo» e «piacere di trattare con le persone», oltre ad «amare in modo incondizionato gli animali». In poche ore sono oltre 60 i commenti al post che ha raccolto migliaia di like e 300 condivisioni. Ma non è su Facebook che ci si candida, bensì inviando un curriculum ad abbazia@abbaziadimontecuccoli.org.


Di cosa c’è bisogno

Cosa c’è da fare all’abbazia? «Accudire gli animali del rifugio, piccoli lavori di agricoltura e giardinaggio, in cucina, le pulizie e molto altro», si legge nell’annuncio emesso dalla struttura che è sì un luogo di culto, preghiera e meditazione, ma che nei suoi 2 mila metri quadri di superficie ospita anche un liquorificio, una produzione di oli essenziali, una mensa comunitaria e una bottega, oltre a un osservatorio astronomico attualmente in costruzione. Ai più specializzati verrà chiesto poi di aiutare concretamente nella ristrutturazione dell’abbazia con lavori elettrici, idraulici e di muratura. Nello specifico, nell’abbazia si insegna l’Esicasmo Trascendentale, una forma di meditazione cristiana. Attenzione, però, perché chi verrà scelto dovrà essere «nella ricerca spirituale» e dovrà «accettare di mangiare vegetariano».


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