Auschwitz, la visita di Mattarella: «I regimi fascisti consegnarono i propri cittadini ai carnefici» – Il video

«Contro gli araldi dell’oblio, la memoria vince per ribadire “mai più”», ha detto il presidente nel suo secondo giorni in Polonia

Nella seconda giornata della sua visita in Polonia il presidente Sergio Mattarella è arrivato ad Auschwitz da Varsavia per partecipare, tra le altre cose, alla tradizionale Marcia dei vivi in ricordo delle vittime dell’Olocausto. In questa ricorrenza nel campo nazista sono presenti migliaia di studenti provenienti da ogni parte del mondo. Presente anche una delegazione di tre scuole superiori italiane. Il presidente verrà accompagnato nella sua visita dalle sorelle Bucci, tra le poche testimoni ancora in vita dell’orrore dell’Olocausto. «Quest’anno ci accompagnano in questa indimenticabile esperienza due sorelle italiane sopravvissute agli orrori di Birkenau: Tatiana e Andra Bucci. Con loro, giovani studenti del mio Paese. A Tatiana e Andra va il ringraziamento di noi tutti, ha detto il presidente. In viaggio con Mattarella le scolaresche del Liceo Scientifico-Classico-Scienze umane Leonardo da Vinci di Terracina (Latina), del Liceo Classico Rinaldini ad Ancona, e del Liceo G.A. Pujati di Sacile. «Già studiarlo, e l’ho fatto molto a lungo, è impressionante ma vederlo è un’altra cosa, è già straziante leggere e vedere nei video le testimonianze, ma vederlo è un’altra cosa, che dà la misura dell’inimmaginabile», ha detto il presidente. «Vedere quelle scarpe, vedere quelle scarpette dei bambini, dei neonati sono cose inimmaginabili e bisogna continuare a ricordare e bisogna ricordare che quello che vediamo è una piccola parte». Mattarella ha pronunciato le parole di riflessione visitando il blocco 5 di Auschwitz. «Dovete trasmettere anche voi a vostra volta la memoria. Dovete trasmetterla anche voi a chi verrà dopo», ha continuato rivolgendosi al gruppo di studenti. E ancora: «Siamo qui oggi a rendere omaggio e fare memoria dei milioni di cittadini assassinati da un regime sanguinario come quello nazista che, con la complicità dei regimi fascisti europei che consegnarono propri concittadini ai carnefici, si macchiò di un crimine atroce contro l’umanità. Un crimine che non può conoscere né oblio né perdono».


«Mentre infuria l’inumana aggressione all’Ucraina, l’Olocausto sia un monito perenne»

Mattarella ha poi fatto riferimento alla giornata di oggi 18 aprile: «Oggi è il giorno dello Yom HaShoah, la giornata del Ricordo dell’Olocausto. Ricordare è dimensione di impegno. È dimostrazione che, contro gli araldi dell’oblio, la memoria vince. Per affermare l’orgoglio di voler essere persone umane. Per ribadire “mai più”». Un discorso che è continuato con riferimenti anche al presente: «L’odio, il pregiudizio, il razzismo, l’estremismo e l’indifferenza, il delirio e la volontà di potenza sono in agguato, sfidano in permanenza la coscienza delle persone e dei popoli», ha spiegato il presidente. «Oggi più che mai, nel riproporsi di temi e argomenti che avvelenarono la stagione degli anni ’30 del secolo scorso con l’infuriare dell’inumana aggressione russa all’Ucraina, la memoria dell’Olocausto rimane un monito perenne che non può essere evaso».


Fonte video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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