Alec Baldwin, finisce l’incubo giudiziario: cade l’accusa di omicidio per la sparatoria sul set di Rust

L’archiviazione arriva alla vigilia della ripartenza delle riprese del film, che si svolgeranno in Montana con l’attore sempre protagonista

La procura del New Mexico ha deciso di far cadere l’accusa di omicidio colposo per Alec Baldwin, indagato per la sparatoria sul set del film Rust in cui morì la direttrice della fotografia Halyna Hutchins a ottobre 2021. Con la richiesta di archiviazione da parte del procuratore, si chiude per l’attore una vicenda giudiziaria da cui non dovrebbe temere più nulla, dopo aver rischiato una condanna che poteva arrivare fino a 18 mesi di carcere. «Siamo soddisfatti della decisione di archiviare il cosa contro Alec Baldwin – hanno detto gli avvocati dell’attore, Luke Nikas e Alex Spiro – Incoraggiamo un’indagine adeguata sui fatti e sulle circostanze di questo tragico incidente». Lo scorso marzo due nuovi procuratori speciali erano stati chiamati a sovrintendere il processo, dopo le dimissioni dell’avvocato incaricato in precedenza. Nel caso restano in piedi le accuse per l’armiera del film, Anna Gutierrez-Reid. Le riprese di Rust intanto ripartiranno già domani 21 aprile, dopo che erano state interrotte dal giorno della tragedia. Secondo Variety, si tratterebbe di una fortuita coincidenza temporale con la decisione di archiviazione della procura. I lavori del film riprenderanno in Montana con Baldwin ancora sul set come protagonista, mentre Joel Souza curerà la regia e Matthew Hutchins, il vedovo di Halyna, entrato nello staff come produttore esecutivo.


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