Quella volta che saltò il barbecue di carne d’orso alla festa leghista in Trentino, il blitz dei Nas davanti a Fugatti e la minaccia di crisi di governo

Metà dei 53 kg di carne d’orso comprata dalla Slovenia erano stati già cotti quando sono arrivati i carabinieri. Il sequestro davanti agli occhi dell’attuale presidente della provincia autonoma di Trento, all’epoca combattivo deputato del Carroccio

Una soluzione al problema della convivenza tra orsi ed esseri umani la Lega del Trentino l’aveva già in testa diversi anni fa: mangiare i plantigradi alla griglia. Era l’estate del 2011 quando alla festa del Carroccio nel Primiero era tutto pronto per il barbecue a base d’orso che avrebbe visto sedersi a tavola tra altri anche l’attuale presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. All’epoca combattivo deputato leghista, era stato testimone di un blitz dei Nas che aveva fatto irruzione tra gli stand della festa leghista per sequestrare 22 chilogrammi di carne d’orso ancora congelata e pronta per la cena. L’acquisto però era stato di 53 kg, ma i carabinieri erano arrivati tardi: 28 erano già stati cotti ma non ancora mangiati per la grigliata del pranzo con 200 militanti leghisti.


«Bossi lascia la maggioranza»

Il sequestro aveva fatto andare su tutte le furie Enzo Erminio Boso, già senatore e parlamentare europeo della Lega, da tutti chiamato “Obelix” per la sua mole imponente e l’appetito che non gli faceva difetto. Come racconta una cronaca dell’epoca del Giornale Trentino, Boso, scomparso nel 2019, tuonava contro chi secondo lui aveva mandato i militari con gli uomini del Corpo forestale: «È Roma che li hja mandati, e sono venuti da Vicenza». Per quell’affronto, il fondatore della Lega in Trentino aveva minacciato anche la crisi di governo, di cui faceva parte la Lega: «Lunedì chiamo Bossi – diceva Boso – e gli chiedo di lasciare questa maggioranza».


Fugatti il pompiere

A fare da pompiere però intervenne Fugatti, provando a smorzare i toni: «Conosciamo il carattere di Boso e cercheremo di risolvere la situazione». Ma alla fine la soluzione trovata era stato un rapido cambio di menu, con un ritorno alla tradizione. Mancando la certificazione necessaria per la carne di orso importata dalla Slovenia, nei piatti dei leghisti sono finiti solo salsicce, polenta e tosella.

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