L’allarme dell’ambasciata italiana in Ucraina: «Lasciate immediatamente il Paese»

L’annuncio via social all’indomani dell’ultimo raid russo: «Attacchi armati in corso, la situazione di sicurezza resta critica»

Con un post diffuso sui suoi profili social, l’ambasciata italiana in Ucraina ha invitato tutti i suoi cittadini a lasciare il Paese. «Attacchi armati in Ucraina. La situazione di sicurezza resta critica. Rischio interruzioni di energia – si legge nel post -. Lasciare immediatamente il Paese. Tutti i viaggi sono assolutamente sconsigliati». Nel post, vengono messi a disposizione anche i due numeri di telefono da chiamare in caso di necessità: +380503102111 per l’ambasciata, +390636225 per l’unità di crisi. «I ripetuti bombardamenti russi sulle infrastrutture energetiche ucraine comportano gravi e prolungate interruzioni di elettricità, acqua corrente e riscaldamento in tutte le aree del Paese, compresa la capitale Kiev», ribadisce Viaggiare Sicuri, rinnovando un avviso già in vigore dai primi mesi dell’invasione russa in Ucraina e quindi non legato a contingenze specifiche di questi giorni.


«Frequente – ricorda ancora la Farnesina – è il non funzionamento di internet e delle linee telefoniche, nelle aree rurali ma anche nei centri urbani, in tutte le regioni dell’Ucraina. La situazione resta critica, con il concreto rischio di completo collasso delle infrastrutture energetiche. In questo contesto, risulta spesso impossibile ricevere assistenza in caso di necessità». L’annuncio social dell’ambasciata italiana arriva a poche ore di distanza dall’ultima ondata di bombardamenti da parte dell’esercito russo, che ha fatto scattare evacuazioni e allarmi antiaerei a Kiev e in quasi tutta l’Ucraina. Domani, inoltre, la Russia festeggia il Giorno della Vittoria sulla Germania nazista. E proprio in vista delle celebrazioni del 9 maggio, quando in genere si svolge una parata militare sulla piazza rossa di Mosca, l’esercito del Cremlino ha minacciato nuovi attacchi ai danni dell’Ucraina.


Credits foto: EPA | Un edificio nella periferia di Odessa distrutto nei bombardamenti aerei (8 maggio 2023)

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