La visita lampo di Zelensky in Italia, così Roma si blinda per il presidente ucraino: il piano sicurezza e gli incontri, con una tappa in Tv

Prima di volare in Germania, dove lo attende un bilaterale con Scholz, il 13 maggio Zelensky avrebbe fissato quattro appuntamenti in agenda a Roma: Mattarella, Meloni, il Papa e Vespa

Riservatezza, in questi casi, vuol dire sicurezza. Se i dettagli della visita in Italia di Volodymyr Zelensky vengono diffusi a singhiozzo e non provengono da fonti ufficiali, il motivo è uno solo: garantire l’incolumità al leader ucraino, nel mirino di Mosca, dal momento in cui il suo volo entrerà nello spazio aereo italiano sino all’uscita. Zelensky dovrebbe atterrare domani mattina, venerdì 13 maggio, in un aeroporto non precisato del Lazio. Decollerà dopo poche ore, nel pomeriggio, per dirigersi a Berlino, dove sarà ricevuto dal cancelliere Olaf Scholz e dal presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier. A Roma lo attendono tre incontri di tipo istituzionale e uno che può essere definito di politica mediatica. Nell’ordine, Zelensky dovrebbe essere prima ospitato al Quirinale, per un colloquio a porte chiuse con Sergio Mattarella. Dopodiché, il presidente ucraino dovrebbe passare da Palazzo Chigi per l’incontro con Giorgia Meloni e il vicepremier Antonio Tajani. Ha già annunciato la sua assenza, invece, Matteo Salvini, l’altro vicepremier del governo italiano. Infine, dovrebbe spostarsi negli uffici di Papa Francesco, che lo aveva già accolto in Vaticano l’8 febbraio 2020, pochi giorni prima dell’inizio della guerra.


L’intervista a Porta a Porta

Come ultimo impegno, di giornata Zelensky dovrebbe registrare uno speciale di Porta a Porta, che andrà in onda su Rai 1 alle 18.30. Insieme a Bruno Vespa, ci saranno i direttori del Tg1 Monica Maggioni, del Tg La7 Enrico Mentana, di SkyTg24 Giuseppe De Bellis, il conduttore Mediaset Nicola Porro e, per i quotidiani, i direttori di Repubblica Maurizio Molinari, del Sole 24 Ore Fabio Tamburini e l’editorialista del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli. Se gli orari delle tappe e i percorsi del convoglio ucraino non sono stati divulgati, la questura di Roma ha invece comunicato con una nota alcune delle misure adottate per garantire la sicurezza del presidente ucraino. Dalle consuete bonifiche con cinofili e artificieri nei luoghi sensibili, ai «controlli nel sottosuolo, con ispezione delle reti fognarie». Sorvegliato il Tevere, con lo schieramento della Polizia fluviale, i parchi capitolini, dove la vigilanza verrà assicurata anche dai reparti a cavallo, e il cielo di Roma, controllato dagli elicotteri della Polizia di Stato. Sui palazzi che svettano intorno ai luoghi che ospiteranno Zelensky, saranno appostate le squadre di Tiratori scelti, i meglio noti cecchini. «In campo anche le unità antiterrorismo di Polizia di Stato e Arma dei carabinieri».


La no fly zone su Roma

La questura ha disposto anche «fitti controlli nelle stazioni ferroviarie, agli aeroporti, e sulle principali arterie stradali e autostradali». Roma sarà blindata, sulla terra e nel cielo: disposta una No Fly Zone per tutta la durata della permanenza di Zelensky. Sarà impedito anche il sorvolo di droni non autorizzati. Secondo fonti non ufficiali, per l’occasione saranno schierate le batterie anti droni: si tratta di dispositivi che, quando attivati, fanno perdere il controllo del velivolo a chi lo guida da remoto. Dalla mattina di domani, sarà attiva nella sala operativa della questura di Roma, nell’area riservata alla gestione dei grandi eventi, una task force che coordinerà tutti i servizi di ordine e sicurezza pubblica. Ad attendere il presidente ucraino all’aeroporto dovrebbe esserci, nelle vesti di ministro degli Esteri, Tajani: secondo il cerimoniale previsto per quella che è una visita di Stato ufficiale, il titolare della Farnesina dovrebbe accompagnare in prima persona Zelensky al Quirinale per il primo appuntamento della giornata.

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