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Alluvione in Emilia Romagna, la teoria del complotto sulle “scie chimiche” e l’aereo che sorvolava Forlì-Cesena

19 Maggio 2023 - 18:31 Juanne Pili
Torna il complotto degli aerei che provocano l'alluvione, in chiaro su Flightradar24

Sono numerose le condivisioni Facebook che hanno dato spazio acriticamente alla narrazione messa in circolazione dagli “amministratori” delle pagine Social di Rosario Marcianò. Un aereo ufficialmente destinato a riprendere una tappa del Giro d’Italia avrebbe usato tale scopo come copertura per fare operazioni di cloud seeding (inseminazione delle nuvole) domenica 14 maggio, causando – secondo la narrazione – l’alluvione che ha devastato alcune zone dell’Emilia-Romagna. Fatta eccezione per chi inizialmente cerca di mettere in guardia dalle bufale, salvo poi lasciarsi persuadere all’idea che «la realtà sotto i nostri occhi e sopra i nostri cieli è più cupa di ciò che sono pronta a vedere» (per esempio qui); per il resto abbiamo meri copia-incolla della narrazione cospirazionista legata alla teoria delle Scie chimiche (per es. qui, qui, qui, qui, qui e qui). Un precedente molto simile era avvenuto anche a seguito dell’alluvione nelle Marche del settembre 2022.

Per chi ha fretta:

  • Come ammesso anche dai complottisti l’aereo ritenuto responsabile di “manovre sospette” in Emilia-Romagna serviva per le trasmissioni televisive sulla zona in cui sarebbe avvenuta la tappa del Giro d’Italia tra Cesena e Savignano sul Rubicone.
  • Il cloud seeding è una tecnica realmente esistente, ma non è efficiente nemmeno per far piovere in aree ristrette, figuriamoci provocare un alluvione in intere regioni.
  • Chi fa queste affermazioni non va oltre le correlazioni temporali e non dimostra alcun collegamento causale.

Analisi

Riportiamo i punti salienti riportati nella descrizione del filmato basato su Flightradar24:

L’Emilia Romagna funestata dal maltempo. Otto morti, diecimila gli evacuati, straripamento di 21 fiumi ed oltre 30 comuni allagati. A Cesena residenti sui tetti. Questo è il bilancio dell’ennesima alluvione che pare programmata. Ci chiediamo come sia potuto accadere. Esiste la tecnica denominata “cloud seeding” o “Inseminazione delle nubi”. […]. Infatti le immagini che proponiamo ritraggono un velivolo bimotore ASR153 della Aero Sotravia, targa ‘F-GJFA’ (https://www.jetphotos.com/registratio…) che, decollato il giorno 14 maggio da Ancona e diretto a Bologna, è rimasto a sorvolare per sei ore (dalle 10:10 alle 16:03) l’area compresa tra Forlì-Cesena e Rimini. Il tracciamento di Flight Radar 24 indica l’altitudine tipica per l’inseminazione dei cumulonembi, che si sviluppano molto in altezza. Il dettaglio segnala una quota stabile che si attesta attorno ai 26.950 piedi. Per sicurezza l’area è stata interdetta al volo, tanto è vero che gli aerei di linea si sono tenuti debitamente a distanza. Possiamo concludere che l’alluvione in Emilia Romagna non ha cause naturali, ma è stata scientemente provocata. […]. NOTA: alcuni lettori ci hanno segnalato che lo stesso velivolo è stato impiegato per ripetere i segnali televisivi in occasione del “Giro d’Italia” e la prima cosa che salta agli occhi è il percorso seguito dal velivolo, coerente con il tragitto dei ciclisti e completamente differente da quello che ha caratterizzato il sorvolo sul cesenatico. Come copertura sembra essere davvero ottima. Inoltre il giro d’Italia – come si evince dalla mappa – non comprende la tratta “Cesena-Rimini”.

Red Ronnie, attraverso un video pubblicato via Youtube, pone delle domande sulla presenza dell’aereo sostenendo di voler smentire i complottisti.

Le spiegazioni vengono sempre ignorate

Al solito si ignorano le spiegazioni più razionali e probabili in favore di interpretazioni prive di fonti a supporto. Il percorso della tappa prevista domenica 14 maggio per il Giro d’Italia è chiaramente pubblico. È vero che non prevedeva Cesena-Rimini, ma il percorso tra Forlì, Cesena e Savignano sul Rubicone è coperto dal percorso del velivolo, le cui specifiche sono altrettanto di pubblico dominio. Rimini è relativamente vicina e non si capisce perché il percorso complessivo dovrebbe essere sospetto. Lo stesso velivolo è stato impiegato per seguire la tappa più recente: Bra-Rivoli (qui).

Corriere Della Sera | La tappa del Giro d’Italia del 14 maggio 2023.

Come spiegato molto bene dagli autori del sito di appassionati Italiavola, «è in corso il Giro d’Italia e c’è sempre un aereo che rilancia le immagini per essere poi trasmesse in Tempo reale nelle dirette». Si tratta del Beech 200, equipaggiato con apparecchiature elettroniche in grado di garantire la ripetizione del segnale. «Il velivolo ha le marche F-GJFA – continuano gli autori -, e appartiene alla Aero Sotravia».

Il cloud seeding esiste, ma “non funziona”

Come abbiamo spiegato in una analisi precedente, il cloud seeding è una tecnica tanto nota quanto poco efficace. Da quando conosciamo il processo di formazione delle precipitazioni atmosferiche, da molti anni sono stati condotti studi sulla fattibilità dell’inseminazione delle nuvole. Il primo a suggerirlo fu l’ingegnere tedesco Louis Gathmann nel 1891. Il primo studio significativo apparve nel 1947 nel Journal of Applied Physics. Il principio fondamentale consiste nel diffondere sostanze che, a contatto con l’umidità atmosferica, sono in grado di generare cristalli di ghiaccio. Tra queste sostanze si possono utilizzare sali come l’ioduro d’argento. Negli Emirati Arabi Uniti, tali sostanze vengono rilasciate mediante droni. Ironia della sorte, i limiti di queste tecniche dimostrano proprio che la teoria delle Scie chimiche è errata. Infatti, ancora oggi i risultati sono incerti, soprattutto quando si tratta di prevedere le condizioni atmosferiche in zone ristrette. Quindi, quanto sarebbe difficile e costoso applicare tali tecniche per influenzare il clima su larga scala, addirittura provocando seri danni in intere regioni, con motivazioni non meglio chiarite?

Conclusioni

Rosario Marcianò (o chi per lui) torna a distorcere i dati di strumenti di cui ha una conoscenza superficiale, per spaventare i lettori con improbabili teorie su complotti volti a destabilizzare climi di intere regioni mediante aerei recanti come copertura la trasmissione televisiva di una tappa del Giro d’Italia, con effetti per altro ritardati. Insomma una narrazione delirante che certamente non aiuterà chi ancora oggi è in gravi difficoltà a causa dell’alluvione, dovuto – piaccia o meno – al nostro impatto sui cambiamenti climatici.

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