Usa, via libera alle sanzioni contro la Russia: «Agiremo fino a quando non metterà fine alla sua guerra illegale contro l’Ucraina»

Anche Mosca ha annunciato di aver adottato misure contro 500 cittadini americani, tra i quali l’ex presidente Barack Obama

Dal dipartimento di Stato americano è arrivato l’ok alle nuove sanzioni contro la Russia, preannunciate al G7 di Hiroshima in Giappone. Con questo pacchetto saranno colpiti, in particolare, società del settore energetico, della difesa e delle risorse naturali. Ma anche «entità coinvolte nella logistica degli scambi militari tra Mosca e Teheran e il gruppo paramilitare Wagner», nonché «le autorità fantoccio imposte dalla Russia in Ucraina, coloro che sono coinvolti nel furto di grano ucraino e nel trasferimento sistematico e illegale e/o deportazione dei bambini ucraini», si legge nella nota del dipartimento di Stato che fa sapere, inoltre, come gli Stati Uniti «continueranno ad agire contro Mosca fino a quando non metterà fine alla sua guerra brutale e illegale contro l’Ucraina». Le misure di Washington puntano, inoltre, a «diminuire ulteriormente la capacità della Russia di reperire armi e aggirare le sanzioni nonché per ridurre la dipendenza dall’energia di Mosca».


La mossa di Mosca

Anche Mosca oggi – venerdì 19 maggio – ha annunciato di aver adottato sanzioni contro 500 cittadini americani. Tra i nomi, anche quello dell’ex presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, accusato – insieme agli altri – di «diffondere la “russofobia” e di cooperare all’invio di armi all’Ucraina», ha annunciato il ministero degli Esteri russo. Ma non solo: la procura generale della Russia ha dichiarato Greenpeace «organizzazione indesiderata», mettendola quindi al bando del Paese. L’associaizone è accusata tra l’altro di aver tentato di interferire negli affari interni della Russia e di propaganda anti-russa. Pertanto, spiega l’ufficio del Procuratore, l’organizzazione pone «una minaccia all’ordine e alla sicurezza della Federazione Russa». La Procura generale afferma che spesso l’attività di Greenpeace punta a «ostacolare la realizzazione di programmi dello Stato russo», specie nel settore delle infrastrutture e dell’energia. Inoltre, fin dall’inizio dell’operazione militare in Ucraina, «attivisti di Greenpeace sono stati impegnati in una propaganda anti-russa chiedendo un ulteriore isolamento economico del Paese e il rafforzamento delle sanzioni». Dal canto suo, l’organizzazione non governativa ambientalista e pacifista fondata a Vancouver nel 1971 ha descritto la mossa di Mosca come «assurda, irresponsabile e distruttiva». La fine delle attività di Greenpeace in Russia «priverà la Russia di uno dei maggiori esperti nel combattere i problemi ambientali», aggiunge l’organizzazione in una dichiarazione sul suo sito in russo.


Foto di copertina: EPA/JAMES ROSS | Il Segretario di Stato americano Antony Blinken, 11 febbraio 2022

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