Spagna, «scimmia» a Vinicius in Valencia-Real Madrid. Lo sfogo del brasiliano: «La Liga di CR7 e Messi oggi appartiene ai razzisti»

«Non è stata la prima volta, né la seconda o la terza. Il razzismo è normale nel campionato spagnolo», il messaggio del calciatore

«Il razzismo è normale nella Liga». Con queste parole, l’attaccante brasiliano del Real Madrid, Vinícius Júnior ha denunciato sui social l’ennesima (pesante) vicenda di razzismo in cui è rimasto coinvolto durante la partita contro il Valencia. Tutto è accaduto verso la fine del match, quando Vinícius ha reagito dopo avere sentito alcuni tifosi della squadra avversaria intonare cori di stampo razzista nei suoi confronti, che hanno costretto l’arbitro a mettere in stand-by per 10 minuti la partita. Il brasiliano è stato anche espulso al 97esimo minuto, per aver dato una manata a un avversario. «Il premio che i razzisti hanno guadagnato è stata la mia espulsione! Non è calcio, è la Liga», si legge sul post Instagram del calciatore. Poi, ancora più duro, in una storia: «Non è stata la prima volta, né la seconda o la terza. Il razzismo è normale nella Liga – il messaggio del brasiliano del Real Madrid -. Il campionato che una volta ‘appartenne’ a Ronaldinho, Ronaldo, Cristiano e Messi, oggi appartiene ai razzisti».


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Un post condiviso da Vinicius Jr. ⚡️ (@vinijr)


Lo sfogo di Ancelotti

Al termine della partita anche l’allenatore del Real Madrid, Carlo Ancelotti, ha rilasciato un’intervista in cui accusa il campionato spagnolo di avere un problema con la gestione di episodi di razzismo: «Non avevo mai visto e sentito prima – le sue parole – un intero stadio essere razzista e gridare “scimmia”, “scimmia” a un calciatore», ha detto Ancelotti. E poi ancora: «Durante la partita ho parlato con Vinicius perché c’era un ambiente pesante, molto negativo, e gli ho chiesto se volesse rimanere in campo. Ma io non volevo sostituirlo a causa del razzismo, non mi era mai capitato, è inaccettabile. Così non va, la Liga spagnola ha un problema, che non è Vinicius, lui è la vittima. Che si può fare? Io so che così non si può giocare al calcio, e direi la stessa cosa anche se avessimo vinto. E’ troppo grave, insultano per tutto il tempo Vinicius e alla fine il cartellino rosso lo mostrano a lui. Sono molto triste, questo è un campionato con grandi squadre ma c’è qualcosa da sradicare, siamo nel 2023. L’unico modo è fermare la partita, è vero che c’è un protocollo ma in casi come questo bisogna proprio andare a casa», ha concluso l’allenatore.

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