Juve, il verdetto della Corte Figc: penalizzazione di 10 punti. Bianconeri fuori dalla Champions a meno di una clamorosa rimonta

Prosciolti sette dirigenti del club, tra cui Pavel Nedved. Ma la squadra sprofonda in campionato dal secondo al settimo posto

Alla Juventus vanno tolti 10 punti di penalizzazione. È questa la decisione definitiva della Corte d’appello Figc, arrivata nell’ambito del processo plusvalenze, dopo che questa mattina la procura aveva proposto una decurtazione di 11 punti per il club bianconero in campionato e 8 mesi di inibizione per sette suoi dirigenti. Questi ultimi sono stati prosciolti oggi dalla Corte Figc. Si tratta di: Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Assia Grazioli Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio ed Enrico Vellano. La sentenza di oggi della giustizia sportiva complica – e non poco – gli sforzi della squadra di Massimiliano Allegri per piazzarsi fra le prime quattro e conquistare la qualificazione alla prossima Champions League. La decisione dei giudici ha fatto sprofondare la Juventus dal secondo al settimo posto in campionato. Al club bianconero mancano ancora tre partite di campionato da giocare: questa sera contro l’Empoli, il 28 maggio contro il Milan e il 4 giugno contro l’Udinese. Per assicurarsi un posto nell’Europa che conta, la squadra di Allegri dovrà avere la meglio su tutte e tre le avversarie e sperare che gli altri concorrenti per il quarto posto – Inter, Milan, Atalanta e Roma su tutte – si dimentichino qualche punto per strada.


La classifica della Serie A dopo il verdetto della Corte Figc

  • Napoli 86 (campione d’Italia)
  • Lazio 68
  • Inter 66
  • Milan 64
  • Atalanta 61
  • Roma 60
  • Juventus 59 (oggi alle 20.30 contro l’Empoli)
  • Monza 52
  • Bologna 50
  • Torino 50
  • Fiorentina 50
  • Udinese 46
  • Sassuolo 44
  • Empoli 39 (Oggi alle 20.30 contro la Juventus)
  • Salernitana 39
  • Lecce 33
  • Spezia 31
  • Verona 30
  • Cremonese 24 (retrocessa in serie B)
  • Sampdoria 18 (retrocessa in serie B)

Credits foto: ANSA/Michele Maraviglia


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