Il progetto di Parma contro il caro affitti: piano casa da 94 milioni per 1000 nuovi alloggi

La risposta della città emiliana per studenti e famiglie in difficoltà con gli attuali costi di mercto

Un nuovo Piano Casa da circa 94milioni di euro che porterà nel giro di 3 anni fino a oltre mille nuovi alloggi di edilizia residenziale sociale (1.009) entro il 2025. È questa una nuova risposta alle istanze sollevate dagli studenti in questi mesi, realizzata grazie al combinato disposto di 28 milioni circa dai fondi del Pnrr, da 12 milioni provenienti dall’Università e per il resto da finanziamenti della Fondazione Cariparma, Regione e privati. L’obiettivo è rispondere alle esigenze abitative delle famiglie, in difficoltà con gli attuali costi di mercato, e delle fasce più fragili, come gli studenti universitari. Il programma si intitola Fa’ la casa giusta! Parma Abitare Sociale ed è stato annunciato ieri, 30 maggio dall’assessorato alle Politiche Sociali.


Il quadro attuale

Come riporta Il Sole 24 Ore, a Parma gli alloggi sociali gestiti da comine sono 4.321, di cui 3.988 di Edilizia residenziale pubblica (Erp) e 209 di Edilizia residenziale sociale (Ers). In tutto rappresentano il 3,7% delle abitazioni presenti nella città emiliana. Per quanto riguarda gli studenti universitari iscritti a Parma se ne contano 29.134, di cui il 40% è fuori sede. I posti letto nelle residenze universitarie sono al momento 660. Così il Comune ha previsto investimenti per 94,2 milioni per i prossimi 3 anni. Di questi, 56,4 milioni circa saranno per progetti di Housing Sociale, 24 milioni per progetti di edilizia pubblica e 13,8 milioni euro per due nuove residenze universitarie. 311 alloggi di edilizia residenziale pubblica saranno ristrutturati nel 2023, 198 nel 2024, 268 nel 2025. «La sfida principale sarà quella di azzerare lo sfitto negli alloggi pubblici e aprire un dialogo con i proprietari privati per favorire il ritorno sul mercato dei tanti appartamenti privati vuoti in città», ha dichiarato il sindaco di Parma, Michele Guerra.


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