Belgorod, l’annuncio dei legionari anti-Putin: «Catturati due soldati russi». Giallo sull’incontro col governatore della regione

«Il governatore non ha trovato il coraggio di incontrarci», hanno detto i filo-ucraini che consegneranno i loro prigionieri a Kiev

A Belgorod continuano i combattimenti tra volontari russi anti-Putin e forze di Mosca. I filo-ucraini, riporta la Bbc, avrebbero catturato alcuni soldati russi nella regione al confine con l’Ucraina. Nel pomeriggio di oggi – domenica 4 giugno – il governatore dell’Oblast, Vyacheslav Gladkov, citato dalla Tass ha affermato che «Gruppi di sabotaggio e ricognizione» si erano infiltrati. «I combattimenti sono in corso a Novaya Tavolzhanka. Spero saranno eliminati», aveva scritto sui social Gladkov chiedendo, inoltre, ai cittadini della regione di evacuare le zone colpite dai bombardamenti, che si sono intensificati negli ultimi giorni. «Chiedo che gli abitanti delle località bombardate, in particolare quelli del distretto di Shebekino, seguano le indicazioni delle autorità e lascino temporaneamente le loro residenze», è l’appello del governatore che sottolinea come due donne siano morte in seguito ai bombardamenti di ieri, sabato 3 giugno.


Un incontro tra i sabotatori e il governatore?

Il governatore di Belgordod non si sarebbe presentato all’incontro con i partigiani filo-ucraini che avevano chiesto un colloquio con Vyacheslav Gladkov, proponendo uno «scambio di due prigionieri per pochi minuti di conversazione». «Il governatore non ha trovato il coraggio di incontrarci», hanno detto i militanti anti-Putin, che consegneranno – riporta l’emittente inglese – i loro prigionieri all’Ucraina. La «Legione Libertà della Russia» aveva annunciato di voler incontrare Gladkov su Telegram, sottolineando come oggi, domenica 4 giugno, « è una grande festa ortodossa, il giorno della Trinità. E noi, rappresentanti dell’Rdk (il Corpo dei Volontari russi, ndr) e della Legione, ci offriamo di scambiare due prigionieri per pochi minuti di conversazione con lei (Gladkov, ndr) in chiesa». L’obiettivo dei partigiani, che a detta loro si sarebbero presentati all’incontro «disarmati», è lo scambio di due uomini imprigionati come «gesto di buona volontà», «solo per l’opportunità – avevano spiegato – di parlare con lei del destino della Russia, dell’inutile guerra sanguinosa che viene condotta da un anno e mezzo e che ora si sta svolgendo sul territorio della sua regione di Belgorod». Quindi, prosegue il messaggio, «oggi alle 17.00 avete l’opportunità di chiacchierare senza armi e di portare a casa due cittadini russi, soldati comuni, che lei e la sua leadership politica avete mandato in questo massacro. Ci vediamo lì!», hanno concluso. Tempestiva è stata la risposta del governatore che con un messaggio su Telegram ha fatto sapere che avrebbe acconsentito ai colloqui solo dopo un’azione che dimostrasse che i soldati fossero ancora vivi.


Partigiani russi entrano nel distretto di Shebekino». Kiev: «Da questo si vede la fine di Putin»

In mattinata, i volontari di Mosca filo-ucraini sono entrati nel distretto di Shebekino. Ad annunciarlo è stato lo stesso gruppo «Legione Libertà della Russia». «In arrivo! Il gruppo d’assalto avanzato della Legione e della Rdk (il Corpo dei Volontari russi, ndr) sta entrano nella periferia di Shebekino. ‘L’ Per la Russia! Per la libertà!’», si legge nel messaggio. Sull’ingresso dei militanti anti-Putin, nella città della Russia sudoccidentale si è espresso anche Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, secondo il quale «gli eventi di Shebekino dovrebbero essere visti come il futuro della Russia. Nell’esempio di una piccola città osserviamo la fine dell’era della stabilità di Putin e la sentenza per vent’anni di parodia da parte di una mano forte, una mano che ruba», si legge sul profilo Twitter del funzionario. «I russi – sottolinea – dovrebbero dare un’occhiata più da vicino… Caos, mancanza di governo (funzionari in fuga), bombardamento totale dei quartieri residenziali da parte dell’esercito russo, saccheggio di massa aggressivo, estorsione di denaro per l’evacuazione, violenza di ogni tipo, illegalità delle bande criminali, impotenza… E, cosa più importante, una totale ignoranza delle informazioni. Dopotutto, ciò che non è stato mostrato in televisione non esiste, giusto?», conclude Podolyak.

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