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La nostalgia di Saviano per Napoli: «Avrei voluto godermi anch’io la festa scudetto, che dolore questo esilio»

04 Giugno 2023 - 18:10 Redazione
roberto saviano cutro meloni salvini piantedosi
roberto saviano cutro meloni salvini piantedosi
Lo scrittore ha espresso tutta la sua malinconia su Twitter: «Ma in fin dei conti sono persuaso che si possiede solo ciò che si è perduto»

Oggi è una giornata di festa per i tifosi del Napoli, che si preparano a festeggiare con la fine del campionato lo storico terzo scudetto. Ma c’è chi insieme alla gioia sente tutto il dolore di non potersi godere appieno la festa per il trionfo calcistico. È il caso di Roberto Saviano, che nel dichiarare il suo amore per la squadra e la città non nasconde il suo profondo rimpianto: «Mi sembra d’esser stato napoletano ancora prima di nascervi, come dice il portegno Borges della sua Buenos Aires – scrive lo scrittore su Twitter -. #Napoli, oggi avrei voluto esser lì e godermi questa festa che sembra eterna. Sentire ancora per una volta, una volta sola, che tutto è pretesto per celebrare, una scusa per gioire e cacciare la malinconia, cercar motivi per ricordare che si è gettati in questa vita per respirare e cercare luce».

«Oggi avrei voluto essere allegro, lo scudetto a questo serve: ad avere all’ordine del giorno il compito d’esser allegri, come un dovere di tutti – sottolinea ancora -. Felici ancora per un giorno. Andare alla Pignasecca e Pasquale Scura, strisciare tra i Tribunali e Mezzocannone. Sbucare d’improvviso a Mergellina, rinnovare lo stupore del mare, identico, che conosci da quando hai imparato a star dritto sulle gambe, eppure quando ce l’hai all’orizzonte lo scopri nuovo». «Avrei voluto esser allegro – conclude – ma non lo sono, la lontananza oggi ha il sapore dell’esilio irrimediabile, del bando, eppure basterebbe solo viversi ed essere lì facilmente, se avesse la mia vita ancora qualcosa di facile. Ma in fin dei conti sono persuaso – come il poeta – che si possiede solo ciò che si è perduto».

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