Matteo Renzi vuole tutte le chat della prof dell’incontro con lo 007 Mancini in Autogrill

La richiesta ai pm che indagano per “diffusione di riprese fraudolente”

Matteo Renzi vuole tutte le chat della professoressa che lo ha registrato mentre incontrava lo 007 Marco Mancini sull’autogrill. Il Fatto Quotidiano racconta oggi l’ultimo atto dell’inchiesta per “diffusione di riprese fraudolente”. Che ancora non si è conclusa. Protagonista è il consulente informatico della difesa dell’ex premier, ovvero Alessio De Giorgi. Già a capo della comunicazione di Renzi e ora direttore del sito del Riformista, alla sua presenza è stato chiesto alla polizia di estrarre e copiare le chat integrali della prof. In base a cinque parole chiave: Renzi, Mancini, Fiano, Autogrill, Settebagni. Tutte le chat con uno solo dei termini suddetti per Renzi andrebbero copiate. Anche se contenessero centinaia di messaggi di anni addietro. Poi andrebbero consegnate alla difesa.


L’avvocato Vasaturo

L’avvocato Giulio Vasaturo, che rappresenta la prof, si è opposto. Perché l’attività comporterebbe la massiccia acquisizione di tutti i singoli messaggi della docente. E chiede un «pronunciamento immediato del pm rispetto alla indispensabilità e legittimità dell’acquisizione, a fronte della richiesta formulata dal Sen. Matteo Renzi, allo stato Direttore editoriale del quotidiano Il Riformista (…) della copia di tutti i contenuti di ogni singolo messaggio di chat contenenti anche solo incidentalmente le keywords “Renzi, Mancini, Autogrill, Fiano, Settebagni’, fino alla data di iscrizione della notizia di reato nell’apposito registro (25 maggio 2021), fra eventuali giornalisti e la loro fonte prof.ssa …”. Secondo Vasaturo la Cassazione riserva «massima garanzia al segreto sui contenuti delle interlocuzioni dei giornalisti». Il legale rammenta «il rispetto del criterio di proporzionalità».


La procura

Ora i pm dovranno decidere sulla richiesta. Ma il quotidiano nota che la Procura di Roma si è già mostrata molto sensibile alle istanze dell’ex premier indagando la professoressa e sottoponendo lei e i giornalisti a un’invasione della sfera privata pesante. La teoria del complotto dell’ex premier è finita sgretolata dalle carte dei pubblici ministeri. Ma il leader di Italia Viva insiste: «Qualcuno ha violato il segreto di Stato e rischia 24 anni di carcere».

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