Zuppi sull’utero in affitto: «Non è medievale essere contrari, né modernità comprare figli fatti da altri»

Il presidente della Cei ha terminato da poco la missione in Ucraina per conto del Vaticano. Sulla guerra, afferma: «Senza giustizia, la pace non durerebbe»

«Io non credo che essere contrari all’utero in affitto significhi essere medievale. Io non mi sento medievale e non penso che sia la modernità far fare un figlio a una persona, per poi comprarglielo. Mi spiace, non lo posso accettare. Non trovo niente di moderno in questo». Invitato al festival di Repubblica, a Bologna, il cardinale Matteo Zuppi è intervenuto nuovamente sul dibattito riguardante la maternità surrogata. Il presidente della Cei, già a fine maggio, aveva richiamato pubblicamente quanto affermato dalla Corte costituzionale, ovvero che «il no dei giudici sulla maternità surrogata resta una indicazione importantissima, come anche quanto detto sempre dalla Chiesa. E poi ci vuole un po’ di buon senso: la vita non si compra mai». Nella serata in corso a Bologna, Zuppi ha anche parlato della sua recente missione di pace in Ucraina. Il cardinale ha sottolineato che «senza giustizia, la pace non durerebbe, sarebbe rischiosa. La giustizia senza pace sarebbe un’ingiustizia. Da un lato si deve ristabilire la giustizia e dall’altra parte fare la pace. Ci crediamo. Ci devono essere pace e giustizia». Infine, Zuppi ha evocato il pericolo di un’escalation nucleare: «Il rischio del nucleare deve farci paura. Noi ci abituiamo a tutto, ma non può non farci paura la guerra nucleare. È folle accettare che ci possa essere il ricorso al nucleare. Per questo volentieri diamo una mano al tentativo di Papa Francesco per impedire che l’incendio della guerra possa divampare di più e provare a ottenere il modo di arrivare alla pace».


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