Tasse e multe, tutte le regole dei comuni per il saldo e lo stralcio

Entro il 29 luglio, gli enti locali dovranno decidere se aderire o meno alla pace fiscale.

Entro il 29 luglio, gli enti locali dovranno decidere se aderire o meno alla pace fiscale. Sceglieranno se concedere o meno lo sconto ai propri cittadini mediante apposita delibera, da varare entro quella scadenza. Nel frattempo, però, il quadro per la rottamazione e per il saldo e stralcio di multe e tasse non pagate a Comuni e Regioni che riscuotono in proprio è già stato delineato. Il decreto-bollette varato dal governo lo scorso marzo, infatti, ha allargato la mini-cancellazione dei debiti fino a mille euro. E l’Istituto per la finanza e l’economia locale dell’Anci, che rappresenta tutte le città italiane, ha predisposto lo schema di regolamento.


Le opzioni

I cambiamenti riguarderanno i Comuni che non riscuotono i debiti tramite l’Agenzia delle Entrate, tra cui grandi centri come Bologna e Bolzano. Per lo stesso principio, sono invece escluse Firenze, Milano e Roma. Tra le Regioni, inoltre, sono potenzialmente coinvolte Lazio, Emilia Romagna, Campania, Piemonte, Sicilia e Sardegna per le tasse in ambito agricolo e alimentare. E dunque, davanti ai Comuni sopracitati si aprono tre strade, come ricostruisce Il Messaggero: innanzitutto, adottare il saldo e stralcio parziale delle multe e delle tasse non versate per importi fino a 1000 euro. Ovvero l’accordo tra creditore e debitore che permette a quest’ultimo di estinguere il suo debito pagandone solo una parte. Scelta applicabile ai debiti che si riferiscono a carichi maturati tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015.


La rottamazione

La seconda opzione consiste nel preferire lo stralcio totale delle stesse cartelle (che permette al debitore di non pagare affatto). Infine, sarà possibile varare la rottamazione (ovvero l’azzeramento di sanzioni, interessi di mora e aggio) su ingiunzioni e accertamenti esecutivi con notifica dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022. Il risparmio può arrivare fino alla metà dell’importo dovuto. I sindaci adesso potranno scegliere se procedere con l’annullamento (totale o parziale) dei debiti e/o la loro rottamazione. I Comuni potranno inoltre stabilire quante rate e quali termini di scadenza adottare per i debitori. Sarà lo stesso ente, precisa ancora Il Messaggero, a decidere entro quando l’amministrazione dovrà rispondere al contribuente, comunicando se ha accettato o meno il piano di rate con gli importi dovuti. Per la rottamazione o il saldo e stralcio devono essere comprese tutte le tipologie di debiti.

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