Salvini alza il muro sul Mes, la frecciata alla relazione del ministero di Giorgetti: «È parere tecnico: non siamo il governo Monti o Draghi»

Il leader della Lega tiene il punto contro il fondo Salva Stati, uno strumento «straniero» che «non è utile al Paese»

Sulla ratifica del Mes la posizione di Matteo Salvini resta granitica per il no, dopo che dal Ministero dell’Economia un parere tecnico del capo di gabinetto del leghista Giancarlo Giorgetti aveva parlato di assenza di «nuovi o maggiori oneri» se l’Italia avesse ratificato il Fondo Salva Stati, da cui anzi la relazione prospettava vantaggi con il miglioramento del rating. Ospite a Porta a porta su Rai1, il leader della Lega ha bollato quel documento come un «parere tecnico», spiegando poi come «gli italiani hanno scelto un governo politico. Questo non è il governo Monti o il governo Draghi – ha aggiunto Salvini – Questo è un governo politico che ha idee politiche. E politicamente continuo a ritenere che il Mes non è uno strumento utile al Paese». L’eventuale ratifica del Mes dovrà passare dal voto del Parlamento, a quel punto spiega Salvini «qualunque sia l’esito, io da democratico rispetterò questa votazione. Ma personalmente ritengo che le strade per finanziare il nostro Paese siano altre». Il vice premier ha quindi spiegato i motivi della sua ostilità: «Con le emissioni dei buoni del Tesoro il mio debito è in mano agli italiani. Il Mes è un meccanismo straniero, e non vorrei che i soldi dei risparmiatori italiani andassero a sostenere buchi da altre parti».


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