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Il Dl Lavoro è legge. Dallo smart working ai fringe benefit fino al bonus estate: ecco cosa prevede

29 Giugno 2023 - 20:38 Massimo Ferraro
Il decreto approvato il Primo maggio è stato convertito dalla Camera con 154 voti a favore, 82 contrari e 12 astenuti

La Camera ha convertito in legge il Decreto Lavoro, varato dal governo Meloni lo scorso Primo maggio, con 154 voti a favore, 82 contrari e 12 astenuti, con il gruppo Azione-Italia Viva che aveva annunciato che non avrebbe votato. Diverse le novità introdotte durante il percorso parlamentare, dalla proroga dello smart working per i dipendenti della Pubblica amministrazione, all’introduzione di causali più semplici per il rinnovo dei contratti a termine, alla stretta sui fringe benefit, alla definizione dell’Assegno di inclusione che andrà a sostituire il reddito di cittadinanza.

La proroga dello smart working

La possibilità di ricorrere allo smart working è stata prorogata di 3 mesi per i dipendenti pubblici fragili con patologie gravi, mentre rimane per i lavoratori del privato fino al 31 dicembre per fragili e genitori con figli under 14. Viene invece sospeso per i genitori di figli sotto i 14 anni che lavorano nella pubblica amministrazione.

Fringe benefit per i genitori

La soglia dei fringe benefit nel 2023 sale a 3mila euro (dai 258 euro prima previsti), ma solo per i dipendenti con figli a carico, e varrà anche per le utenze domestiche. I compensi saranno esenti sia dalle tasse sia dai contributi.

Rinnovo dei contratti a termine

Vengono poi introdotte delle misure per rendere più flessibili i contratti a termine. Entro i primi 12 mesi, potranno essere prorogati e rinnovati senza le cosiddette causali, introdotte dal governo Conte nel decreto Dignità, necessarie invece per rinnovi successivi. Ai fini del computo del termine di 12 mesi, si tiene conto dei soli contratti stipulati dallo scorso 5 maggio, data di entrata in vigore del decreto Lavoro. Rimosso invece il limite del 20 per cento per il personale in apprendistato rispetto ai dipendenti a tempo indeterminato.

L’Assegno di inclusione

Dall’1 maggio 2024 il reddito di cittadinanza andrà in pensione e al suo posto entrerà in funzione l’Assegno di inclusione. L’Adi è rivolto alle famiglie con Isee inferiore a 9.360 euro e un reddito familaire sotto i 6mila euro annui (o di 7.560 per le famiglie composte da persone di età uguale o maggiore ai 67 anni o con disabilità). I nuclei familiari che rispetteranno tutti i requisiti di accesso potranno beneficiare di un sussidio fino a 6 mila euro annui (pari a 500 al mese) elevabili di ulteriori 3.360 euro annui (pari a 280 al mese) a titolo di contributo affitto. Gli «occupabili» del nucleo familiare, di età compresa tra 18 e 59 anni, dovranno intraprendere un percorso di avviamento con il centro per l’impiego. Il beneficiario perderà l’assegno se dovesse rifiutare un’offerta con contratto di almeno un mese, e per il rifiuto di quelli fino a 6 mesi scatta la sospensione. Il beneficiario, se non vuole perdere l’assegno, deve accettare qualsiasi offerta per contratti a tempo pieno determinato o indeterminato di durata superiore ai 12 mesi, a prescindere dalla distanza da casa. Per contratti fino a 12 mesi o più brevi, l’obbligo di accettazione c’è solo per sedi di lavoro non più distanti di 80 chilometri e raggiungibili entro 120 minuti con i mezzi di trasporto.

Bonus estate

Dall’1 giugno al 21 settembre 2023 ai lavoratori del settore del turismo, inclusi stabilimenti termali viene riconosciuto un bonus estate pari al15 per cento delle retribuzioni lorde per il lavoro notturno e gli straordinari, valido come trattamento integrativo speciale che non concorre alla formazione del reddito.

Libretto famiglia

Il libretto famiglia, i vecchi voucher per pagare prestazioni di lavoro occasionali a collaboratori e collaboratrici domestiche, babysitter, insegnanti di ripetizioni, potranno essere acquistati anche in tabaccheria, oltre che sul sito dell’Inps e negli uffici postali.

Le altre misure

Le donne vittime di violenza possono costituire un nucleo familiare autonomo rispetto a quello del marito, valido anche per l’accesso all’Adi, e avranno la possibilità di intraprendere percorsi di inclusione personalizzati. Viene poi incrementato di 5 milioni di euro il fondo di sostegno per le famiglie di vittime di gravi infortuni sul lavoro.

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