Omicidio Primavalle, la zia di Michelle Causo: «Non credo alla storia dei 20 euro, lei prestava soldi agli amici»

Il 17enne rischia 20 anni di carcere. I problemi con la droga e le assenze da scuola

O.D.S. rischia venti anni di carcere per l’omicidio di Michelle Maria Causo, l’occultamento e il vilipendio del cadavere in un appartamento di via Dusmet a Primavalle. Il tribunale per minori della Capitale ha, di fatto, recepito l’impianto accusatorio della Procura. Convalidando il fermo e contestando, nel capo di imputazione, anche le due aggravanti che potrebbero portare ad una ulteriore aumento della pena. Le aggravanti sono legate al tentativo di sbarazzarsi del cadavere, infilandolo in una sacca nera dell’immondizia e lasciandolo a poca distanza da un cassonetto dell’immondizia in via Stefano Borgia. Il minore non avrebbe ripulito la scena del crimine. Il sangue era ovunque a cominciare dall’androne del palazzo. Intanto però sul movente crescono i dubbi.


I debiti e i soldi di Michelle

Lavinia, un’amica di Michelle Causo, ha detto che il debito di O.D.S. nei suo confronti era più alto dei 20 o 30 euro ammessi dal 17enne. E ammontava almeno a 1.500 euro. Viviana Bertonelli, zia della vittima, oggi all’edizione romana di Repubblica conferma in qualche modo la circostanza: «Non posso credere alla storia dei venti euro. Mia nipote prestava soldi agli amichetti. Non era attaccata al denaro. Lavoricchiava con il fidanzato come insegnante di nuoto per disabili a Pomezia. Ce li aveva i soldi, quindi non si poteva accanire per 20 euro». Riguardo O.D.S., la zia dice che è «un ragazzo malato con dei problemi psicologici. Io non l’ho mai visto e non l’ho mai voluto vedere. Michelle socializzava con tanti ragazzi, aveva molti amici. Ma questo non era nemmeno un amico. Di lui non ho mai sentito parlare. Ho chiesto anche al fratello Gabriele: ma tu lo conoscevi? E lui no, non era un amico, era uno che si era inserito nel gruppo».


I problemi con la droga e le assenze a scuola

La zia di Michelle spiega il contesto familiare: «Mio padre è un sottufficiale della guardia di finanza. Noi siamo cresciute in un certo modo. Il papà di Michelle qualche problemino familiare ce l’ha avuto. Hanno avuto gravi problemi economici. È sempre stata un uomo che ha sofferto per i problemi familiari. Hanno avuto gravi problemi economici. Un po’ troppo nervoso, un po’ troppo irruento. Diciamo instabile emotivamente rispetto a noi». Mentre sulle assenze da scuola giustifica la nipote: «Quando a novembre è morta la nonna è stato un momento tragico. Per lei la nonna era una mamma. Quindi quando è morta per lei è come se fosse morta la madre. Lei e il fratello Gabriele erano legatissimi alla nonna e quindi li è successo qualcosa. Mia madre non era anziana, è morta per un cancro al pancreas che l’ha portata via nell’arco di pochi mesi. È stata una cosa devastante per la famiglia e credo che abbia pesato sulla stabilità emotiva di Michelle. Finché c’era la nonna era una ragazza tranquilla, con i problemi che hanno tutti i giovani. Da lì ha cominciato a fare molte assenze a scuola».

La versione del 17enne

Secondo quanto confermato dall’indagato al gip, la ragazza è entrata in quell’appartamento con l’intenzione di riscuotere un debito, che lui afferma di poche decine di euro, per della droga. «Lei mi ha aggredito perché voleva il denaro e io ho preso il coltello in cucina e l’ho colpita». Non è chiaro se l’azione omicidiaria è legata ad un raptus, elemento che potrebbe portare ad una richiesta di perizia psichiatrica. Il ragazzo resta detenuto a Casal del Marmo. Ieri sera si è svolta una fiaccolata nel quartiere in memoria della ragazza.

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