Svolta sulla morte di Giuseppina Caliandro, individuato l’uomo scappato dopo averla investita: «Possibile fuga all’estero»

Secondo i pm, l’uomo potrebbe essere scappato all’estero. La sua identità ora è stata inserita in un database di ricercati internazionali

La procura di Varese ha aperto un’inchiesta per omicidio volontario «anche in campo internazionale» sulla morte di Giuseppina Caliandro, la donna di 41 anni investita e uccisa da un’auto sabato 1° luglio a Germonio (Varese). I pm hanno rivelato di avere già raccolto alcuni elementi a carico di un «soggetto ricercato», che dovranno però «essere verificati e confermati». L’identità del sospettato, che dopo il delitto sarebbe scappato ad alta velocità per far perdere le sue tracce, è stata inserita nel database dei ricercati a livello internazionale. In base alle prime ricostruzioni, la donna sarebbe stata travolta dall’auto e scaraventata contro un muro dopo un litigio. Da sabato sera, gli investigatori sono alla ricerca dell’uomo, che però potrebbe già essere riuscito a superare il confine italiano e fuggire all’estero. Il movente del delitto è ancora ignoto, mentre l’autopsia sul corpo della vittima 41enne sarà effettuata la prossima settimana «per motivi tecnici comunicati ai familiari». Gli uffici della procura di Varese hanno lanciato un appello rivolto a chiunque abbia informazioni utili al caso affinché contatti il nucleo investigativo dei carabinieri. Nelle ore appena successive al delitto, alcuni testimoni presenti quella sera hanno rivelato di aver visto Giuseppina Caliandro scendere dall’auto e urlare contro la persona alla guida. A quel punto, l’uomo avrebbe accelerato all’improvviso, scaraventato la donna contro il muro e sarebbe fuggito ad alta velocità. Nel frattempo, all’appello dei carabinieri e della procura si somma anche quello di amici e familiari, che sui social hanno iniziato a pubblicare messaggi per chiedere che si faccia giustizia: «Tutti ci chiediamo come sia stato possibile un gesto così atroce, come hanno potuto fare questo a lei? Siamo ancora tutti increduli e tutti vogliamo che sia fatta giustizia per la nostra amica».


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