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L’indagine su Daniela Santanchè e le paure del governo: «Ha combinato un pasticcio. E aveva pure sei avvocati»

daniela santanchè inchiesta bancarotta falso in bilancio dimissioni
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L'esecutivo ha paura di un'estate sulla graticola. E allora torna in ballo l'ipotesi dimissioni

«Ha combinato un pasticcio. E aveva pure sei avvocati». Il giorno dopo lo showdown in Senato Daniela Santanchè deve affrontare anche il fuoco amico. L’informativa della ministra del Turismo sui guai delle sue aziende e la conferma dell’indagine da parte della procura di Milano hanno scatenato le paure nel governo Meloni e nella maggioranza. Dove in molti adesso temono di passare l’estate sulla graticola: «Siamo in mano ai magistrati». Intanto continuano a girare voci sulle dimissioni. I pubblici ministeri ipotizzano nei suoi confronti i reati di bancarotta e falso in bilancio. E c’è la possibilità che sia Giorgia Meloni a chiederle un passo indietro. La premier aveva ipotizzato l’addio in caso di rinvio a giudizio. Ma adesso la situazione potrebbe precipitare.

L’inchiesta sulla Pitonessa

Santanché è iscritta a modello 21 del registro delle notizie di reato. La chiusura dell’indagine è prevista per l’autunno. Il pm Roberto Fontana, allora titolare del fascicolo su Visibilia, e la collega Maria Gravina avevano secretato l’iscrizione della senatrice di Fratelli d’Italia. Per esigenze d’indagine. La secretazione è durata tre mesi perché l’articolo 335 del codice di procedura penale dice che non è rinnovabile. Nessun atto è stato compiuto nei confronti della ministra. E al momento, da quanto filtra dalla procura, non se ne ravvisa nemmeno l’esigenza. Non è all’orizzonte un invito a comparire. Mentre sarà l’avviso di conclusione indagine a chiudere il cerchio sull’iscrizione. A meno che i suoi legali non facciano una ulteriore richiesta di accesso al registro degli indagati (a novembre per via della secretazione non ebbero alcun esito). C’è la possibilità concreta che dalle contestazioni sparisca il reato di bancarotta per Visibilia Concessionaria e Visibilia srl in liquidazione. Che stanno trattando con le agenzie governative la chiusura delle problematiche.

Il salvataggio e l’altra indagine

Se l’Agenzia delle Entrate accoglierà la proposta avanzata nell’ambito di un accordo di ristrutturazione del debito di una transazione che prevede il versamento di 1 milione e 200 mila euro spalmato in 10 anni, la strada sarà in discesa. Il procuratore aggiunto Laura Pedio (subentrato a Fontana) e il pm Gravina potrebbero chiedere la revoca dell’istanza di fallimento. Come è già accaduto nei mesi scorsi con Visibilia Editore e Visibilia Holding. E questo perché entrambe hanno ripianato i debiti. Una soluzione favorevole potrebbe arrivare pure per Visibilia Concessionaria oggetto, come si legge in una memoria difensiva, di «rilevanti interventi posti in essere tempestivamente dalla Società e dai suoi Soci». In base ai quali «i rilievi contenuti nel ricorso per la dichiarazione di apertura della liquidazione giudiziale presentata dal Pubblico Ministero sono da considerarsi superati». Ma ci sarebbe ancora il problema della Cig Covid. Rimarrebbero in piedi le contestazioni su Ki Group. Per le quali si prospetta un intervento dell’Inps. Nei confronti di Santanchè c’è anche un’altra indagine. Per aver aiutato, attraverso la compravendita di una barca, l’ex compagno Giovanni Canio Mazzaro in una presunta sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, vicenda per cui lui è stato mandato a processo.

Le paure del governo Meloni

Tutto questo scuote il governo Meloni dalle fondamenta. La Stampa racconta in un retroscena che la maggioranza è molto nervosa nei confronti di Santanchè. Di dimissioni parla solo l’opposizione. Ma circola già il nome del suo possibile sostituto. Ovvero Valentino Valentini, ex pontiere di Silvio Berlusconi con Ignazio La Russa. Meloni era stata informata sui contenuti della risposta della ministra. A microfoni spenti, spiega il quotidiano, soprattutto i colleghi di Forza Italia spingono per la “Santanchexit” dall’esecutivo. Anche Salvini vorrebbe occuparsi di turismo. Ma le battute, come quella sul “team legale” che «ha combinato un pasticcio» fanno percepire una brutta aria.

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