Pietro Orlandi, il blitz nella notte sotto casa: squarciate le gomme dell’auto. «Perché è un atto mirato»

L’avvocata Laura Sgrò che assiste il fratello di Emanuela Orlandi è sicura che si sia trattato di un gesto diretto contro Pietro Orlandi, essendo la sua l’unica auto danneggiata nella strada

Si è ritrovato l’auto vandalizzata Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, la 15enne cittadina vaticana scomparsa a giugno 1983. Ignoti hanno squarciato con una lama le quattro gomme della monovolume di Orlandi, parcheggiata sotto casa sua in una strada di Borgo Pio, poco distante da via della Conciliazione a Roma. Secondo l’avvocata Laura Sgrò che assiste Pietro Orlandi nella lunga battaglia per conoscere la verità sulla scomparsa di sua sorella, quell’atto vandalico è stato «un’azione mirata. Le altre auto – spiega Sgrò – non sono state danneggiate. Sull’episodio abbiamo immediatamente presentato una denuncia». Maggiori dettagli potrebbero emergere dalle immagini delle telecamere di sicurezza della zona, che sono state già acquisite dalle forze dell’ordine. Non è il primo caso di tentativo di intimidazione subito di Pietro Orlandi, che ad aprile aveva ritrovato nella sua cassetta della posta e in quella di sua madre, che vive ancora in Vaticano, una lettera con su scritto: «Caro Pietro, sei un bugiardo e tu lo sai! Vergognati peer le allusioni su Wojtyla». Quel messaggio anonimo in una busta non affrancata era comparso dopo che Pietro Orlandi aveva fatto una serie di dichiarazioni a DiMartedì su La7 su papa Giovanni Paolo II, tra cui: «Papa Wojtyla usciva la sera con due monsignori polacchi e non certo per benedire le case». Una dichiarazione che, poche settimane dopo, aveva spinto a intervenire anche Papa Francesco, che durante l’Angelus aveva parlato di accuse «offensive e infondate».


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