Salario minimo, l’emendamento della maggioranza affossa la proposta di Pd-M5s: che cosa prevedeva

Il centrodestra ha depositato in commissione Lavoro alla Camera un emendamento soppressivo della proposta di legge presentata dalle opposizioni e adottata come testo base

È stato presentato in Commissione Lavoro alla Camera un emendamento soppressivo della proposta di legge sul salario minimo. La commissione aveva adottato come testo base la proposta di legge sottoscritta da tutti i gruppi di opposizione, a eccezione di Italia Viva. Ma cosa prevedeva la proposta presentata nei giorni scorsi che sarà soppressa? Secondo i calcoli dell’Istat l’eventuale introduzione di un salario minimo per legge, pari a 9 euro lordi l’ora, si sarebbe tradotto in aumenti per 3,6 milioni di rapporti di lavoro (circa tre milioni di lavoratori), con un aumento medio di 804 euro per ciascun rapporto lavorativo, oltre a una crescita del monte salariale per quasi 2,9 miliardi di euro. Secondo proposta presentata dalle opposizioni si prevedeva che al lavoratore venisse riconosciuto un trattamento economico complessivo non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali più rappresentative, eccezion fatta per trattamenti di migliore favore (ossia superiori ai 9 euro lordi l’ora, ndr). Inoltre, al fine di garantire una giusta retribuzione, sarebbe stata introdotta una soglia minima inderogabile di 9 euro lordi l’ora, al fine di tutelare i settori più fragili del mondo del lavoro, in particolare quelli dove risulta più debole il potere contrattuale delle organizzazioni sindacali.


Fonti maggioranza: «Il salario minimo non deve essere totem propaganda»

Fonti della maggioranza di governo hanno sottolineato che «le opposizioni hanno preferito fare di un tema così importante un totem di propaganda in vista dell’estate, ponendo un muro sulla proposta da noi avanzata di una discussione a 360° sulla contrattazione, il welfare aziendale e lavoro povero da avviare a settembre». La maggioranza ha dunque deciso di procedere e dare continuità «ai provvedimenti che hanno già dato i loro frutti, come il taglio del cuneo e il decreto Lavoro, e quelli che tra qualche giorno arriveranno in Parlamento come il prossimo disegno di legge lavoro», sottolineando infine che «il tema dei salari è nell’agenda politica del centrodestra e stiamo lavorando per dare risposte adeguate e non solo strumentali e inattuabili».


Pd: «Uno schiaffo a 3 milioni di lavoratori»

Dopo la soppressione della proposta, sono arrivate le critiche da parte dei partiti dell’opposizione. «Sul salario minimo la destra ha gettato la maschera. Nessuna contro proposta, nessuna ricerca di un punto di incontro con le opposizioni. Un no puro e semplice. Pregiudiziale. Ideologico. Uno schiaffo in faccia a tre milioni di lavoratrici e lavoratori sottopagati e sfruttati», ha commentato su Twitter il responsabile economico del Pd, Antonio Misiani. Anche il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia, ha dichiarato: «La soppressione della proposta di legge sul salario minimo certifica che la destra italiana è contro la dignità del lavoro e contro i poveri. Dopo un decreto lavoro che ha istituzionalizzato la precarietà, dopo l’abolizione del reddito di cittadinanza, dopo l’elemosina della social card, ora il no alla proposta di salario minimo sancisce che Giorgia Meloni e i suoi alleati considerano i più fragili, chi ha meno, chi non ha lavoro, i loro avversari. Per noi sotto la soglia dei 9 euro non è lavoro, ma sfruttamento. Per loro evidentemente i tre milioni di lavoratrici e lavoratori sottopagati e sfruttati non sono degni di essere tutelati».

M5s: «Meloni e la maggioranza insultano gli italiani»

Critiche anche dal leader M5s, Giuseppe Conte: «Giorgia Meloni e la maggioranza insultano gli italiani. Carovita? Lavoro sottopagato? Buste paga indegne? Ecco la risposta del Governo: un emendamento confezionato in fretta e furia per sopprimere la nostra proposta sul salario minimo legale che darebbe a milioni di cittadini il diritto a una paga dignitosa. Mentre non arriva nessun segno di vita da questa maggioranza per annullare il vergognoso ripristino dei vitalizi in favore dei Parlamentari». E l’ex premier incalza: «Blaterano di ‘patriottismo’ ma lo fanno valere solo per difendere i loro ministri dalle dimissioni e tutelare i loro privilegi. Non a favore degli italiani che chiedono un salario minimo legale. Meloni e la maggioranza sono convinti di avere avuto con le elezioni il mandato politico di insultare gli italiani». Promette battaglia anche la deputata e vicepresidente del M5S Alessandra Todde, che ha dichiarato: «L’Italia è il Paese che ha accusato il calo dei salari reali più forte tra le principali economie Ocse e la Destra cosa fa? Presenta un emendamento per sopprimere la proposta di legge per introdurre il salario minimo legale firmata dalle opposizioni. Per motivare questa incredibile decisione, FdI, Lega e Forza Italia diramano una velina anonima infarcita di bugie. Evidentemente, provano vergogna per questo atto meschino compiuto nei confronti di milioni di lavoratrici e lavoratori e non hanno nemmeno il coraggio di metterci la faccia. La nostra battaglia per dare all’Italia questa misura di dignità non si ferma qui».

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