Iran, a 10 mesi dalla morte di Mahsa Amini torna il pugno di ferro: controlli a tappeto contro le donne senza velo

La misura di controllo sociale annunciata dalla polizia di Teheran e in vigore da oggi: «Chi disobbedisce agli ordini sarà deferito alla magistratura»

La polizia morale ha ricominciato da oggi a pattugliare le strade delle città iraniane per sorvegliare il rispetto della legge sul velo e punire le donne che non osservino l’obbligo di indossare l’hijab. A confermare la reintroduzione della misura di controllo sociale è stato oggi il portavoce della polizia di Teheran, Saeed Montazermahdi. Le pattuglie, istituite sin dalla Rivoluzione islamica del 1979, erano scomparse dalle strade del Paese dopo la morte di Mahsa Amini, morta mentre era in custodia della polizia dopo il suo arresto a settembre 2022. Il portavoce della polizia ha precisato che riprenderanno con ronde regolari di agenti tanto a piedi che in auto, per dissuadere dai comportamenti «immorali» e che «coloro che disobbediranno agli ordini saranno deferite alla magistratura». L’annuncio arriva a 10 mesi esatti dalla morte di Mahsa Amini. Le autorità hanno ripreso brutalmente le proteste seguite a quell’accaduto, che hanno infiammato l’Iran per mesi: si stima che almeno 500 cittadini siano stati uccisi dalle forze di polizia e quasi 20mila arrestati.


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